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Bimba uccisa in un attentato in Israele, gli Stati Uniti: "No escalation"

La piccola, di soli tre mesi, è rimasta vittima di un attacco compiuto da un palestinese 20enne, che alla guida di unʼauto ha travolto alcuni passeggeri a una fermata del tram

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Gli Stati Uniti hanno "condannato con forza" l'attacco compiuto mercoledì a Gerusalemme e costato la vita a una bimba di tre mesi. "Esprimiamo le nostre profonde condoglianze alla famiglia della bambina, una cittadina americana - ha detto la portavoce del dipartimento di Stato, Jennifer Psaki -. Esortiamo inoltre tutte le parti a mantenere la calma ed evitare un'escalation della tensione a causa di questo attentato".

Bimba uccisa in un attentato in Israele, gli Stati Uniti: "No escalation"

L'attentato è stato compiuto a una fermata del tram: un palestinese legato ad Hamas, il 20enne Abdel Rahman a-Shaludi, con alle spalle un periodo di detenzione in Israele, alla guida di un'auto ha travolto una decina di persone, uccidendo la piccola e ferendo gravemente altre due persone. Colpito dagli spari di un poliziotto mentre cercava di fuggire a piedi dopo l'attacco, il giovane è morto in ospedale.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ordinato l'invio immediato di rinforzi di polizia a Gerusalemme. "Ecco come si comportano i partner del presidente palestinese Abu Mazen, che ancora pochi giorni fa ha incitato a colpire gli ebrei a Gerusalemme", ha esclamato Netanyahu in un comunicato. Si riferiva fra l'altro alla radicalizzazione seguita ad una ondata di disordini palestinesi a Gerusalemme est: in particolar modo nella Spianata delle Moschee e nel vicino rione di Silwan, dove è in corso un'accresciuta attività di colonizzazione ebraica: A-Shaludi era originario proprio di quel quartiere.

Hamas, da parte sua, ha subito emesso un comunicato di compiacimento per l'attentato, definito "una conseguenza naturale" della politica israeliana sulla Spianata delle Moschee, a Gerusalemme est. I servizi di sicurezza israeliani si chiedono a questo punto se a-Shaludi sia stato inviato in missione da Hamas o se, come appare più probabile, abbia agito di propria iniziativa. Il rischio, hanno detto i responsabili della polizia a Netanyahu, è che dopo mesi di estese violenze a Gerusalemme la situazione rischi di degenerare. Per questa ragione il premier ha ordinato l'invio di rinforzi e anche il ricorso a sistemi tecnologici sofisticati di protezione, fra cui il monitoraggio dei tram con telecamere per prevenire nuovi attacchi palestinesi.