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Usa, agenti aggrediscono afroamericano in cella: morto

Michael Sabbie, 35 anni, implora: "Non respiro, non respiro", e il giorno seguente viene trovato morto in cella

La polizia Usa è per l'ennesima volta nella bufera dopo la diffusione di un video shock che mostra almeno sei agenti aggredire un detenuto afroamericano in una prigione tra il Texas e l'Arkansas.

Michael Sabbie, 35 anni, implora: "Non respiro, non respiro", e il giorno seguente viene trovato morto in cella. L'episodio ricorda quello di Eric Garner, afroamericano di New York ucciso da un agente nel 2014.

Sabbie si trovava in prigione da tre giorni con l'accusa di violenza domestica. Secondo quanto riferisce l'Huffington Post, l'uomo, padre di quattro figli, stava rientrando in cella dopo l'udienza. Le immagini mostrano come Sabbie ad un certo punto si sia fermato appoggiandosi al muro, presumibilmente per riposarsi perché affaticato e con difficoltà respiratorie. Una guardia gli si avvicina e poco dopo, senza apparente motivo, lo scaraventa a terra. A causa della violenza, Sabbie perde i pantaloni e rimane nudo dalla cintola in giù.

Successivamente si vedono altri cinque agenti correre in aiuto del collega e tutti si avventano contro il detenuto, già in chiara difficoltà. Sabbie implora e dice di non riuscere a respirare, ma nonostante ciò uno degli agenti gli spruzza in faccia dello spray urticante. L'uomo inizia a tossire e implora nuovamente. "Per favore, non respiro, ho la polmonite". Poi lo buttano vestito sotto la doccia e Sabbie sviene.

Di peso gli agenti lo trascinano verso la cella e chiudono la porta. Sabbie viene trovato morto la mattina dopo. Secondo il medico la morte è avvenuta per cause naturali sottolineando anche che la vittima aveva problemi di obesità oltre a non godere di buone condizioni di salute. Contro gli agenti non è stata mossa al momento alcuna accusa.