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Usa 2016, Trump affittò ufficio a banca iraniana nella "lista nera"

Dal 1998 al 2003 il tycoon fece affari con la Bank Melli, sospettata di legami con il terrorismo

Donald Trump ha fatto affari non solo con Cuba ai tempi di Fidel Castro, violando l'embargo, ma anche con l'Iran, affittando dal 1998 al 2003 un ufficio a New York a una banca di Teheran che figurava nella "lista nera" Usa delle istituzioni iraniane legate al terrorismo e al programma nucleare.

Lo svela il Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi, a cui aderiscono testate come il New York Times e il Guardian.

Il gruppo immobiliare di Trump, emerge dall'inchiesta, ereditò come inquilino la Bank Melli, una delle più grandi banche controllate dallo Stato iraniano, quando acquistò il General Motors Building sulla Fifth Avenue, davanti all'ingresso di Central Park.

Nonostante il Dipartimento al Tesoro americano nel 1999 avesse inserito la banca nel gruppo delle istituzioni finanziarie da sanzionare perché legate al governo di Teheran, l'attuale candidato repubblicano alla Casa Bianca continuò per anni ad affittare alla Bank Melli. Banca che fu utilizzata da Teheran - l'accusa mossa - per ottenere "materiali sensibili" per portare avanti il proprio programma nucleare.

Tra il 2002 e il 2006 poi, per le autorità americane la Bank Melli fu usata per finanziare un'unità della Guardia Rivoluzionaria che avrebbe sponsorizzato diversi attacchi terroristici.