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Un altro "caso Ferguson": gli Usa in piazza contro le discriminazioni della polizia

Notte di proteste a New York e in altre città degli Stati Uniti, dopo la decisione del Gran Giurì di non incriminare lʼagente accusato di aver soffocato un uomo di colore

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-afp

Notte di proteste a New York e in altre città degli Stati Uniti, dopo la decisione del Gran Giurì di non incriminare l'agente accusato di aver soffocato un uomo di colore, Eric Garner, fermato a Staten Island. Sull'onda dei fatti di Ferguson, molte persone sono scese in piazza e ci sono stati anche 20 arresti. Annunciata una marcia su Washington per il 13 dicembre. Barack Obama invoca giustizia uguale per tutti.

Un altro "caso Ferguson": gli Usa in piazza contro le discriminazioni della polizia

Eric Garner morì soffocato il 17 luglio dopo essere stato fermato e preso per il collo da un poliziotto a Staten Island.

L'ira di Obama e De Blasio - Dopo la decisione del Gran Giurì, Barack Obama ha parlato in tv: "Siamo di fronte a un problema che riguarda tutta l'America. In questo Paese fino a quando non tutti saranno trattati in maniera uguale davanti alla legge questo sarà un problema. E il mio compito come presidente è di risolverlo. Non mi interessano le chiacchiere, ma i fatti".

Dura la reazione anche del sindaco di New York, Bill de Blasio: quanto accaduto oggi con la decisione del Gran Giurì - ha detto - "è qualcosa che molti nella nostra città non volevano. Spero però che coloro che non sono soddisfatti di questa decisione esprimano le loro protesta in modo costruttivo e pacifico".