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Turchia, ong denuncia: esercito contro rifugiati siriani

Con lʼintervento di Ankara contro i curdi cresce la tensione in tutta lʼarea. Due militari turchi sono stati uccisi, mentre il portavoce del presidente Erdogan annuncia un futuro ritiro di Assad

Turchia, ong denuncia: esercito contro rifugiati siriani - foto 1
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L'organizzazione umanitaria, Human Rights Watch (Hrw), ha denunciato oggi l'uso della "forza letale" da parte delle guardie di frontiera turche per arginare i richiedenti asilo siriani in fuga in "migliaia" in particolare dall'offensiva lanciata dall'esercito di Ankara contro la città curda di Afrin nel Nord del Paese ma anche dalla provincia Nord-occidentale di Idlib.

La denuncia - Secondo le Nazioni Unite, il numero di sfollati in fuga dall'offensiva lanciata lo scorso dicembre dalle truppe governative nella provincia di Idlib è salito a 272mila persone. Molti siriani hanno cercato di attraversare il confine con la Turchia, ma sono stati presi di mira dalle guardie di frontiera "che hanno sparato indiscriminatamente e hanno respinto i richiedenti asilo", ha denunciato Hrw.


La Turchia ospita 3,5 milioni di rifugiati in fuga dal conflitto siriano scoppiato nel 2011. Ma dall'agosto 2015, Ankara sta tentando di allontanare chiunque cerchi di entrare nel Paese attraverso la sua frontiera meridionale. "I siriani in fuga verso il confine con la Turchia in cerca di sicurezza e di asilo vengono rimpatriati forzatamente: sono il bersaglio di spari o vittime di abusi", ha denunciato Lama Fakih, vice direttore della filiale mediorientale di Hrw. L'Ong fa affidamento sulle testimonianze di 16 siriani che sono riusciti a varcare illegalmente il confine tra maggio e dicembre 2017. Tredici di loro hanno dichiarato di essere stati colpiti durante il loro viaggio, affermando di aver assistito alla morte di almeno dieci persone, tra cui un bambino. "Mentre i combattimenti di Idlib e Afrin spostano sempre più civili, il numero di siriani intrappolati lungo il confine e pronti a rischiare la vita per raggiungere la Turchia non farà che aumentare", avverte Hrw. L'organizzazione sottolinea che la "situazione in Siria non è sicura per il ritorno dei rifugiati", e che l'offensiva turca contro l'enclave di Afrin "fa crescere sempre di più il numero di civili in fuga".


Nel frattempo, altri due soldati turchi sono stati uccisi nell'offensiva della Turchia in Siria contro la milizia curdo-siriana Ypg.Sono così nove i soldati turchi uccisi in totale dall'inizio dell'operazione "Ramo d'ulivo" lo scorso 20 gennaio nella zona di Afrin. Lo riferisce l'esercito turco. Ankara ritiene la milizia Ypg un gruppo terroristico e una minaccia al territorio turco.

Aereo russo abbattuto in Siria - Alcuni ribelli siriani hanno abbattuto un aereo russo in Siria, nella provincia nordoccidentale di Idlib, e hanno catturato il pilota. Lo riferisce il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman. "Fazioni ribelli hanno abbattuto un Sukhoi 25. Il pilota russo è sceso con il paracadute ed è stato poi catturato", riferisce. La ong non è stata in grado di riferire quale fazione abbia abbattuto l'aereo da guerra, ma nell'area sono attivi gruppi di opposizione radicali e il gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham. L'attacco al momento non è stato rivendicato. Le truppe siriane hanno lanciato una feroce offensiva nella provincia di Idlib a fine dicembre, con il sostegno di aerei da guerra russi. "Ci sono stati decine di raid aerei russi nella zona nelle ultime 24 ore. Anche questo aereo stava compiendo dei raid lì", ha detto Abdel Rahman.


In passato fazioni dell'opposizione hanno sparato contro aerei del regime siriano, ma l'abbattimento di aerei russi è molto più raro. Ad agosto del 2016 un elicottero militare russo fu abbattuto in Siria e tutte e cinque le persone a bordo furono uccise. Mosca ha cominciato a condurre attacchi aerei in Siria a settembre del 2015. Due mesi più tardi la Turchia ha abbattuto un aereo da guerra russo vicino al confine fra Siria e Turchia, portando alla peggiore crisi nei rapporti fra i due Paesi dalla fine della Guerra fredda.

La Turchia: Erdogan lascerà la presidenza della Siria - Il presidente siriano Bashar al Assad dovrebbe lasciare l'incarico "ad un certo punto" in futuro. E' quanto ha detto un portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, precisando che non ci sono mai stati contatti tra Ankara e Damasco durante il conflitto siriano entrato ormai nel suo settimo anno. Parlando con i giornalisti a Istanbul, il portavoce di Erdogan, Ibrahim Kalin, ha detto che Assad era il leader in Siria ma che ha perso legittimità. Tuttavia, Kalin ha parlato di una transizione politica che dovrebbe portare a una nuova costituzione ed a elezioni.