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Usa, Trump: penso ci sia la Russia dietro hacker delle presidenziali

Prima conferenza stampa per il presidente eletto degli Stati Uniti: "Non sono ricattabile. Piaccio a Putin? Eʼ una cosa positiva"

"Penso che dietro l'hackeraggio della campagna presidenziale americana ci sia la Russia, oltre ad altri Paesi".

E' quanto ha dichiarato il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, durante la sua prima conferenza dopo l'elezione alla Casa Bianca. Parlando poi del dossier sul presunto rapporto con Mosca, il tycoon ha sottolineato: "Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che quelle notizie erano false. Rispetto il fatto che lo abbia detto".

"Piaccio a Putin? E' positivo" - Prima conferenza stampa per il presidente eletto degli Stati Uniti. Donald Trump ha preso la parola dalla Trump Tower di New York affrontando tanti argomenti tra cui, soprattutto, i suoi presunti legami con la Russia: "Non sono ricattabile" ha precisato il tycoon che sostiene di aver sempre mantenuto un comportamento ineccepibile fuori dagli Usa. "Piaccio a Putin? E' una cosa positiva. Non so che tipo di relazioni avrò con lui ma spero siano positive" ha aggiunto. Per Trump, la Russia può essere un partner fondamentale per sconfiggere l'Isis, "una realtà nata per colpa della politica estera di Barack Obama".

Nessun materiale compromettente dalla Russia - Trump ha voluto smentire con forza le indiscrezioni di alcuni media americani secondo cui il Cremlino sarebbe in possesso di materiale con cui ricattare l'erede di Barack Obama: "Il presidente Putin e la Russia hanno detto che quelle notizie false erano notizie false. Rispetto il fatto che lo abbia detto". Il tycoon ha inoltre aggiunto di non avere "debiti, prestiti o accordi di alcun tipo" con il governo di Mosca riaffermando che nessuno, in Russia, sia in possesso di materiale compromettente su di lui. 

Attacchi informatici compiuti dalla Russia - "Penso che dietro l'hackeraggio della campagna presidenziale americana ci sia la Russia" ha detto, tra le altre cose Trump aggiungendo che "forse gli attacchi informatici sono stati compiuti dalla Russia, ma credo anche da altri Paesi, altre persone". Trump si riferisce al rapporto pubblicato da BuzzFeed sui suoi presunti legami con la Russia (rapporto consegnato alla fine dello scorso anno dal senatore repubblicano John McCain all'Fbi e su cui Trump era stato informato). Secondo il leader repubblicano "Putin non avrebbe dovuto hackerare il nostro Paese e credo che non lo farà più. Rispetterà di più l'America da quando la guiderò io". 

Attacco alla stampa - Donald Trump non ha risparmiato attacchi alla stampa, rea di aver diffuso informazioni non corrispondenti al vero: "Sono state date tante informazioni scorrette, magari alcune anche fornite dai servizi di intelligence: voglio dire che sono infondate e non avrebbero mai dovuto essere scritte o diffuse" ha detto proprio in riferimento ai presunti ricatti di Mosca. "Una cosa del genere non dovrebbe mai essere scritta o pubblicata. Alcuni giornalisti non mi hanno trattato bene, ma in questo caso sono andati contro queste notizie false. Vorrei fare i complimenti ai giornalisti in sala, ho grande rispetto per la libertà di stampa" ha voluto precisare il prosismo inquilino della Casa Bianca. 

Lo smantellamento dell'Obamacare - Infine Trump ha precisato di non vedere l'ora di giurare da presidente e che terrà conferenze quasi quotidiane con i giornalisti prima di confermare un suo grande cavallo di battaglia, l'annullamneto dell'Obamacare: "E' un completo e totale disastro, sarà abrogato e sostituito il prima possibile".

Il muro di Donald e la replica del Messico - Altro tema che sta a cuore a Trump: il muro al confine tra Stati Uniti e Messico: "Lo costruiremo. Potremo aspettare un anno, un anno e mezzo ma non lo voglio. E il Messico ci rimborserà in qualche modo". Ma il presidente messicano Enrique Pena Nieto non ci sta e ribatte che il suo Paese non ha "assolutamente" intenzione di pagare per il muro. La sua posizione era stata anticipata dal ministro degli Esteri messicano, Luis Videgaray.