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Stragi Parigi,famiglie rifiutano tributo di Stato: "La Francia non ci protegge"

I parenti di due vittime del Bataclan hanno rinunciato alla cerimonia nazionale come protesta nei confronti dellʼEliseo: "Dopo Charlie Hebdo nulla è cambiato per la sicurezza"

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Venerdì 27 novembre tutta la Francia, alla presenza del presidente Hollande, renderà omaggio in maniera solenne alle vittime della strage di Parigi. Un momento di grande commozione collettiva, alla quale però non intendono partecipare i genitori di Aurélie, giovane ragazza morta al Bataclan di Parigi. Una decisione condivisa anche su Facebook, e motivata dal fatto che un Paese che non difende i propri cittadini, dopo non può piangerli.

"Siamo stati invitati dall'Eliseo ma abbiamo deciso di non partecipare", lo ha detto Jean-Marie Peretti in un'intervista al quotidiano Nice-Matin. Jean-Marie è il padre di Aurelie, una delle 89 persone che hanno perso la vita nell'attacco terroristico al Bataclan. La famiglia di Aurelie è la seconda a disertare la cerimonia ufficiale.

Lunedì Emmanuelle Prévost, sorella di Francois Saverio Prévost (anche lui morto al Bataclan), aveva annunciato su Facebook la volontà di disertare i funerali di Stato: il motivo era da ricondurre all'incapacità della Francia di sapere difendere i propri cittadini.

Mon frère était au Bataclan hier soir avec Thibaut et Gaetan, si ces derniers ont pu s'échapper nous n'avons aucune...

Posted by Emma Prev on Sabato 14 novembre 2015

"Nulla è cambiato dalle stragi del Charlie Hebdo", scriveva Emmanuelle su Facebook. Una posizione condivisa da Jean-Marie Peretti: "Ricordo che a gennaio ci furono annunci da parte dell'Eliseo sulla protezione dei cittadini, la sicurezza era un caso nazionale. Gli ho creduto! Cosa è accaduto invece?", si chiede con amarezza.

Schengen è un colabrodo - La critica di Jean-Marie Peretti arriva a toccare anche i partner europei: "Lo spazio Schengen è un colabrodo, ha fatto passare tutte queste persone che vengono in Europa solo per commettere terribili reati". Ma la critica della famiglia Peretti è anche sulla freddezza con cui le autorità hanno comunicato con loro. Una semplice e fredda telefonata per confermare "vostra figlia è morta". Un'altra chiamata per dire "venerdì l'omaggio dello Stato". Cerimonia nella quale non ci "sarà" Amelie. Per la 33enne funerali a Saint-Tropez: famiglia, amici e concittadini per rendere omaggio alla ragazza. La sua bara è stata decorata da diversi artisti di strada dopo l'appello lanciato dalla sorella di Amelie. Questo perché lei era "creativa, curiosa e amante della musica". E così la vogliono ricordare.