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Strage di Las Vegas, media: al killer fu prescritto il Valium | Metal detector negli hotel

Lʼavvocato della compagna: "La donna non sapeva nulla dei suoi piani". La dipendente di un casinò: "Maltrattava la fidanzata"

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A Stephen Paddock, il killer di Las Vegas, erano stati prescritti ansiolitici negli ultimi mesi.

E di recente, a giugno, secondo indiscrezioni un medico gli aveva somministrato il Valium. Un farmaco, quest'ultimo, che può innescare comportamenti aggressivi in chi ne fa uso e ha problemi mentali. A riferire la notizia è il Las Vegas Journal citando il medico Steven Winkler, lo stesso che gli avrebbe prescritto il medicinale. Dopo la strage, intanto, si corre ai ripari: gli hotel di Las Vegas, ma non è escluso che accada a livello nazionale, stanno prendendo in considerazione la possibilità di adottare metal detector come misura di sicurezza.

Da alcuni documenti consegnati agli inquirenti è emerso che l'autore del massacro di Las Vegas chiese una stanza ad un piano alto del Mandalay Bay Hotel e con vista sul concerto. Al suo arrivo in hotel, Stephen Paddock chiese la suite con due stanze al 32esimo piano. La stanza però non era disponibile prima di sabato, quando vi si trasferì gratuitamente, in quanto era considerato un buon cliente che puntava decine di migliaia di dollari al casinò.

L'avvocato della compagna: "Non sapeva nulla" Marilou Danley, la compagna del killer di Las Vegas non sapeva nulla circa i piani dell'uomo di compiere un massacro. Lo afferma, secondo quanto riporta la Associated Press, l'avvocato della donna che in queste ore è sotto interrogatorio dell'Fbi. La donna, 62 anni, che non è agli arresti, è considerata come "persona di interesse" dagli investigatori.

Gli hotel di Las Vegas si blindano? Dopo la strage, gli hotel di Las Vegas stanno prendendo in considerazione la possibilità di adottare metal detector come misura di sicurezza. Lo riferisce il Las Vegas Review Journal, sottolineando che già due alberghi-casinò su 'Sin City', Il Wynn e l'Encore, hanno cominciato a controllare clienti e avventori utilizzando metal detector portatili e ispezionando le borse. Non è escluso che la misura venga presa a livello nazionale. Ma l'ipotesi di usare i metal detector negli alberghi ha però sollevato perplessità nel settore dell'ospitalità in quanto è considerata una misura invadente e potrebbe significare una violazione della privacy dei clienti. In generale, i casinò di Las Vegas si avvalgono di sicurezza privata ma ciò non ha impedito al killer Stephen Paddock di registrarsi al Mandala Bay portando con sé un arsenale di armi.

Maltrattamenti alla fidanzata - Secondo quanto riportato dal Los Angeles Times, i dipendenti dello Starbucks interno al Virgin River Casino a Mesquite, a circa 130 chilometri da Las Vegas, conoscevano bene il killer. "Sembrava che non dormisse mai - ha detto la responsabile del bar, Esperanza Mendoza - aveva grosse borse sotto gli occhi". Quando la fidanzata, Marilou Danley, gli chiedeva di usare la carta del casinò per pagare le consumazioni, lui la squadrava con aggressività. "Non ti serve la mia carta - avrebbe detto - pago io il tuo drink, proprio come pago te". La donna sarebbe stata completamente assoggettata a Paddock. "Era così scortese con lei - ha detto la testimone - eppure rispondeva "sì" a bassa voce e lo seguiva". Un rapporto di forza evidenziato anche dalla vistosa differenza fisica tra i due. “Gli arrivava al gomito”, ha precisato Mendoza. Gli episodi si sarebbero susseguiti "molte volte", tanto da rimanere impressi nella memoria dei dipendenti.

Un uomo schivo - Secondo il quotidiano Indipendent, Paddock sarebbe apparso schivo e riservato anche nella comunità di pensionati dove risiedeva. "Non lo conosce nessuno - ha detto un vicino - la casa è sempre silenziosa". Il killer non interagiva con gli altri membri del quartiere ed evitava tutte le occasioni di socializzare.

Due matrimoni falliti - Nel tentativo di delineare il profilo di personalità del killer, la polizia ha scandagliato anche la sua vita sentimentale. Due i matrimoni falliti alle spalle: il primo tra il 1977 e il 1980, l'ultimo tra il 1985 e il 1990. In entrambi i casi, i documenti ufficiali citano un'incompatibilità caratteriale come causa della separazione.