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Strage Barcellona, "tutti i ricercati uccisi a Cambrils" | Due italiani tra i 14 morti, si teme per un terzo connazionale

La polizia: "I terroristi preparavano un attacco ancora peggiore"

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Sono tutti morti, uccisi dalla polizia giovedì notte a Cambrils, i quattro ricercati per l'attentato a Barcellona.

Tra loro c'è anche Moussa Oukabir, il 17enne che sarebbe stato alla guida del furgone. Lo scrivono i media spagnoli citando la polizia. Il bilancio tra l'attacco a Barcellona e il blitz della polizia a Cambrils è di 14 morti. Tra le vittime ci sono anche due italiani, ma si teme per la sorte di un terzo connazionale.

Uccisi a Cambrils i quattro ricercati - I quattro terroristi ricercati sono quindi tra le cinque persone uccise giovedì notte a Cambrils dopo aver lanciato la loro auto sul lungomare. I cinque sarebbero stati diretti a Barcellona per provocare una nuova strage, dopo quella del pomeriggio. Nell'attacco è morta una donna, rimasta ferita dall'auto in corsa. Lo fa sapere il dipartimento Emergenze in Catalogna della Protezione civile spagnola.

Quattro gli arresti - Sono in tutto quattro le persone finite in manette per gli attacchi. L'ulttimo arrestato è un uomo rimasto ferito nell'esplosione ad Alcanar, identificato come Mohamed Houli, di 21 anni, marocchino. Gli altri tre sono Driss Oukabir, fratello di Moussa, un loro conoscente di Ripoll e il fratello del conducente della macchina dell'attentato a Cambrils, spagnolo di Melilla. I quattro arrestati hanno età comprese tra i 21 e i 34 anni.

Due italiani tra le vittime, si teme per un terzo - Ci sono due italiani tra le vittime dell'attacco terroristico a Barcellona. Lo ha affermato il capo dell'unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, aggiungendo che altri tre connazionali sono rimasti feriti. Uno dei due italiani rimasti uccisi è Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano (Milano), che era nella città catalana con la famiglia. La seconda vittima è il 25enne Luca Russo, di Bassano del Grappa (Vicenza): era nella città catalana con la fidanzata, rimasta ferita ma non in gravi condizioni. Si teme per la sorte di un terzo italiano, ma la notizia non è ancora stata confermata.

La polizia: "Il piano d'attacco era ancora peggiore" - Secondo le indagini la rete terroristica voleva colpire con un attacco ancora più devastante. Le forze dell'ordine della Catalogna hanno tra l'altro "collegato in maniera chiara" l'esplosione di mercoledì ad Alcanar con i due eventi di Barcellona e Cambrils. Nell'appartamento dove è avvenuta la deflagrazione, secondo gli inquirenti, si stava infatti preparando una bomba artigianale, usando propano e butano, che probabilmente sarebbe dovuta essere usata nella capitale catalana. In quell'esplosione una persona è morta mentre un'altra, ferita, è stata arrestata.

Il primo sospettato - Per ore si è ritenuto che Driss Oukabir fosse il maggiore indiziato ad aver affittato il furgone usato per la strage. Poi l'uomo si è presentato alla polizia sostenendo che i suoi documenti di identità gli erano stati rubati per noleggiare il van e i sospetti si sono concentrati sul fratello minore, Moussa, arrivato solo domenica dal Marocco

Mousa Oukabir: "Uccidere gli infedeli" - Moussa Oukabir, il presunto autore materiale dell'attacco terroristico a Barcellona ucciso a Cambrils, due anni fa scriveva sui social network: alla domanda "Che cosa faresti nel tuo primo giorno come re/regina del mondo?" rispondeva "Uccidere gli infedeli e lasciare in vita solo i musulmani che seguono la religione". A un'altra domanda, fa sapere El Independiente, "Che cosa faresti a qualcuno che ti mente?", il 17enne rispondeva invece: "Ucciderli di notte con una pistola. Uno scherzo". Come luogo in cui non avrebbe mai voluto vivere, citava "Il Vaticano".

Cellula composta da 12 persone - Secondo fonti dell'antiterrorismo spagnolo citate dal quotidiano El Pais, dietro agli attacchi ci sarebbe una cellula composta da dodici persone. 

"Vittima più giovane è bimbo spagnolo di 3 anni" - E' un bimbo spagnolo la vittima più giovane dell'attentato a Barcellona: il piccolo di tre anni, riporta il tabloid britannico Mirror, era insieme alla mamma e allo zio di quest'ultima - entrambi morti - quando il furgone bianco guidato dal terrorista ha fatto la strage sulla Rambla. Lo zio della donna, Francisco Lopez Rodriguez, aveva 65 anni ed era insieme a sua moglie, che si è salvata ma è ricoverata in ospedale con ferite gravi.