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La Casa Bianca dopo il tentato golpe in Turchia: "Stiamo con Erdogan". Renzi: "Prevale stabilità"

Washington si schiera con il presidente ma Ankara replica con freddezza. Mentre Palazzo Chigi esprime "sollievo" per il fallimento del colpo di Stato

La Casa Bianca dopo il tentato golpe in Turchia:
Afp

"Gli Stati Uniti sono con il governo democraticamente eletto in Turchia".

Lo afferma la Casa Bianca a poche ore dal tentato golpe dei militari, sottolineando come Washington stia premendo affinché siano evitate violenze. Il Dipartimento di Stato ha fatto sapere inoltre di essere concentrato sulla sicurezza degli americani presenti in Turchia. Il premier, Matteo Renzi, esprime invece "sollievo" per il fallimento del colpo di Stato.

"Il presidente americano ha parlato con il Segretario di Stato", John Kerry, per discutere gli eventi in Turchia. Il presidente e il Segretario di Stato si sono detti d'accordo sul fatto che tutte le parti in Turchia dovrebbero sostenere il governo democraticamente eletto ed evitare violenze e spargimento di sangue", afferma la Casa Bianca.

Kerry: "Usa preoccupati da eventi in corso in Turchia" - "Gli Stati Uniti guardano con grave preoccupazione gli eventi in corso in Turchia". E' quanto aveva fin da subito affermato il segretario di Stato americano, John Kerry, in una nota, sottolineando di aver avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri turco Cavusoglu. "Ho messo in evidenza il sostegno assoluto degli Stati Uniti per il governo turco democraticamente eletto e per le istituzioni democratiche".

Ankara attacca Washington - L'appoggio degli Usa, seppur piuttosto tardivo, non convince il governo di Ankara. Che, per voce del primo ministro, attacca Washington in maniera piuttosto netta: "Non riesco a immaginare un Paese che possa sostenere quest'uomo (Fethullah Gulen, ndr), questo leader di un'organizzazione terroristica, soprattutto dopo la scorsa notte. Un Paese che lo sostenga non è amico della Turchia. Sarebbe persino un atto ostile nei nostri confronti". Yildirim fa riferimento proprio agli Stati Uniti, dove Gulen - che Ankara accusa di aver organizzato il fallito tentativo di golpe - vive in auto esilio dal 1999. Yildirim ha ricordato che la Turchia ha già inviato una richiesta di estradizione.

Renzi: "Sollievo, prevale stabilità" - "La preoccupazione per una situazione fuori controllo in un partner Nato come la Turchia lascia spazio al prevalere della stabilità e delle istituzioni democratiche". E' quanto sottolinea Renzi. "Auspichiamo che non ci siano rovesci e pericoli per la popolazione e per tutti gli stranieri presenti in Turchia", aggiunge il premier nella convinzione che "libertà e democrazia siano sempre la via maestra da seguire e difendere".