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Usa, Trump contro repubblicani: "Ipocriti moralisti a volermi fuori"

Tramite Twitter il tycoon si scaglia contro il suo stesso partito per avergli voltato le spalle. Ma si dimostra pronto a giocarsi la carta degli scandali sessuali di Bill Clinton

"Sono ipocriti moralisti" i vertici del partito repubblicano che in queste ore "chiedono a gran voce la mia uscita di scena".

Con queste parole Donald Trump sferra il suo attacco alla fronda del Gop che lo vorrebbe fuori dalla corsa alla Casa Bianca dopo le affermazioni sessiste contenute in un video divenuto virale. A spingere perché il tycoon lasci il posto al candidato alla vicepresidenza, Mike Pence, è stato anche il presidente dei senatori repubblicani.

In meno di quarantotto ore Trump si è trovato completamente solo: sua moglie, il suo partito, i suoi sotenitori, tutti gli hanno voltato le spalle a seguito delle frasi sessiste emerse da un video del 2005 pubblicato dal Washington Post. Inoltre, il suo ruolo di padre amorevole è stato compromesso negli ultimi giorni da delle interviste radiofoniche rilasciate dalla Cnn in cui Trump chiamava la sua stessa figlia "un pezzo di f..." .

Le scuse di Trump - Dopo poco la pubblicazione del video Trump aveva chiesto scusa pubblicamente tramite un filmato sul suo profilo Twitter: "Non ho mai detto di essere perfetto. Ho detto qualcosa di cui mi pento. Quelle parole non rispecchiano chi sono oggi. Mi sbagliavo e mi scuso ". L'effetto ottenuto però non è stato quello sperato: il Washington Post ha scritto che sono 35 i repubblicani che fino ad ora hanno chiesto pubblicamente le dimissioni di Trump nella corsa alla casa Bianca.

Trump si gioca la carta degli scandali sessuali di Bill Clinton - Dopo la bufera delle ultime ore, Trump però si è mostrato subito pronto a tornare nella "mischia", pronta a giocarsi nel corso del dibattito con Hillary Clinton la carta degli scandali sessuali del marito Bill. Il tycoon ha infatti postato sul suo account Twitter un'intervista a Juanita Broaddrick, la donna che nel 1999 accusò l'ex presidente Usa di abusi sessuali compiuti una ventina di anni prima, accusa che però non arrivò mai in tribunale.

Il presidente dei senatori repubblicani: "Trump lasci a Pence" - La pressione dai piani alti del Gop per un passo indietro, Donald Trump l'ha ricevuta addirittura dal presidente dei senatori repubblicani, John Thune. Il numero uno della Repubblican Conference del Senato americano, l'organizzazione ufficiale che rappresenta i senatori in Congresso, ha infatti chiesto che il tycoon lasci il posto al candidato alla vicepresidenza, Mike Pence. Thune diventa così il repubblicano più autorevole a chiedere il ritiro del magnate.

L'unico rimastogli accanto sembra essere Nigel Farage che difendendo il tycoon afferma: "E' un tipico vanto da maschio Alfa che, se vogliamo essere onesti, gli uomini fanno. Si siedono, si bevono un drink e parlano di queste cose". Rimane però certo che ora il 43% degli americani, secondo un sondaggio dell'Abc, chiede che Trump si ritiri dalla corsa presidenziale: questa volta il candidato repubblicano sembra aver esagerato.