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Usa 2016, Hillary Clinton fa la storia: conquista la nomination

Lʼex first lady ha conquistato la nomination democratica per acclamazione grazie allʼex rivale Bernie Sanders

Hillary Clinton fa la storia e diventa la prima candidata donna alla Casa Bianca.

Subito dopo aver raggiunto i 2.382 voti necessari durante la conta dei delegati, l'ex rivale Bernie Sanders in segno di unità del partito è intervenuto chiedendo di interrompere la votazione e di nominare la Clinton per acclamazione. La nomination è stata accolta da un'ovazione. Hillary è intervenuta in video: "Onorata della nomination".

Hillary: "Questo momento è per ogni bambina che sogna in grande" - "E' storia. Questo momento è per ogni bambina che sogna in grande": così Hillary Clinton su Twitter gioisce per la nomination. "Più forti insieme", scrive ancora la prima candidata donna alla Casa Bianca postando le parole pronunciate da Sanders alla fine del roll call.

Rotto il soffitto di cristallo - Hillary è intervenuta alla convention in video per ringraziare. "Sono onorata - ha detto -. Se c'è ancora qualche bambina sveglia davanti alla televisione dico: potrei diventare la prima donna presidente, ma voi potreste essere le prossime". Un video in cui lo schermo a un certo punto è sembrato frantumarsi, a simboleggiare la rottura del "soffitto di cristallo" che impediva a una donna di arrivare alla corsa per la carica più importante degli Stati Uniti.

Il trionfo dopo la batosta - Dopo la batosta del 2008, per l'ex fisrt lady è il coronamento del sogno di una vita, il sogno di molte donne. E fa a suo modo la storia anche Bill Clinton, pronto a tornare alla Casa Bianca come primo 'first husband', o 'fisrt gentleman'. E proprio Bill nella seconda giornata della convention presenta la 'sua' Hillary, ripercorrendone la carriera e la vita privata, cercando di regalarle quel tocco di umanità che in molti lamentano Hillary non abbia. "Sono così orgoglioso di te", scrive Bill su Twitter.

I fischi e poi l'unità - Eppure la kermesse che la incorona si era aperta tutta in salita, fra i fischi al solo nome dell'ex segretario di Stato. Ci sono voluti sul palco la first lady Michelle Obama e l'ex rivale Sanders a fare da ponte, ad avviare il dialogo e unire un partito uscito spaccato dalle primarie, e sul quale si è abbattuto lo scandalo delle email poche ore prima dell'apertura della kermesse di Philadelphia. Uno scandalo che "potrebbe non essere finito, con altre email in arrivo", secondo alcuni esperti.

L'endorsement di Michelle - Il forte endorsement concesso da Michelle ha galvanizzato Hillary e la platea dei democratici, che ammirano la first lady e il suo candore. ''Sto con lei'', afferma Michelle fra il visibilio del pubblico. ''Credo in lei, è la più qualificata'', aggiunge. La platea esplode e le tensioni delle ore precedenti vengono dimenticate. E i fischi dei fan di Sanders si trasformano in lacrime e applausi.

Sanders: "Non c'è scelta" - Quando sul palco sale lui il clima si surriscalda: Bernie, sommerso da una lunghissima standing ovation, non riesce a iniziare il suo intervento nonostante i diversi tentativi. Per lui è un tripudio. E tutta la platea è con lui, e l'onore delle armi non poteva essere più toccante. "Poi rivolto al suo popolo ribadisce: "Hillary Clinton deve essere il prossimo presidente". Molti fra i suoi piangono al sentire queste parole, pronunciate con fermezza. "Non c'è scelta", spiega Sanders per spazzare via il campo da ogni dubbio. "Lo so, siete delusi" dal processo di nomination, "ma questa è la democrazia", afferma il senatore anche lui emozionato per tanto affetto, per un'accoglienza quasi da vincitore.

Protesta in sala stampa di alcuni delegati pro Sanders - Sanders aveva incontrato non poche difficoltà a calmare i suoi fra domenica e lunedì: arrivato da tutti gli Stati Uniti, il suo popolo ha invaso le strade di Philadelphia per dire no a Hillary, pieno di speranza. Le tensioni fuori dal Wells Fargo Center si sono riflesse anche all'interno dell'arena, con sonori fischi e contestazioni a Hillary all'inizio della prima giornata di lavori. Gli appelli alla calma non sono inizialmente valsi a nulla. Con il passare delle ore, però, con l'intervento di tante personalità che dal palco hanno lanciato l'appello per l'unità il clima si è sciolto, la temperatura è scesa, salvo poi riaccendersi in sala stampa. Qui una piccola minoranza di sostenitori di Sanders, circa una cinquantina di delegati, ha protestato: "Questa elezione è uno scandalo. Non c'è unità, il partito e diviso".