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Trump: "Tre i complotti contro di me"

Il candidato repubblicano accusa il motore di ricerca, Lester Holt, gli organizzatori del dibattito tv e naturalmente anche Hillary Clinton. Poi The New Yorker gli dedica una copertina speciale.

Donald Trump si sente accerchiato.

Anzi si sente vittima di uno o più complotti. A suo dire, il candidato repubblicano alla Casa Bianca sarebbe nel mirino di Google, di Hillary Clinton, del moderatore del primo dibattito tv Lester Holt e dell'organizzazione degli stessi dibattiti presidenziali. Tre sarebbero le principali teorie cospiratorie create per metterlo in difficoltà prima delle elezioni dell'8 novembre. Intanto nei sondaggi la Clinton rimane in testa di almeno 3 punti.

Il "complotto" di Google - Il motore di ricerca avrebbe modificato il proprio algoritmo per nascondere agli utenti le brutte notizie e gli scandali riguardanti Hillary Clinton. "E nonostante questo, un sondaggio sempre di Google mi dà in vantaggio ancora di tre punti" ha affermato Trump tra gli applausi della folla ad un comizio elettorale in Iowa. A suo dire quindi Google starebbe favorendo la candidata democratica e lo starebbe facendo di nascosto. Il colosso informatico non avrebbe risposto alle accuse mosse dal milionario.

Il (duplice) complotto di Lester Holt - Il moderatore del primo dibattito televisivo tra i due candidati alla Casa Bianca si sarebbe accanito nei suoi confronti mentre con Hillary si sarebbe dimostrato più accondiscendente. In un tweet il milionario avrebbe accusato le mancate domande sulla fondazione Clinton, sullo scandalo email di Hillary o su Bengasi. Inoltre Lester avrebbe sollevato la questione "luogo di nascita di Obama" su preciso incitamento della candidata democratica. A questo punto si arriverebbe ad un duplice complotto con tanto di patto segreto tra Holt e la Clinton: una teoria cospiratoria molto complicata.

Il complotto della Commissione per i dibatti presidenziali - Sono stati in molti ad osservare come durante il dibattito televisivo Trump non avrebbe mostrato il suo solito atteggiamento irriverente e polemico. Infatti è sembrato un Trump sotto tono che, senza una folla urlante davanti a sè, non sa tenere testa a una politicante di lunga data come Hillary.

Il candidato si è subito giustificato in una intervista: " Il mio microfono era guasto, non funzionva correttamente. Mi domando se l'abbiano fatto apposta?". Un altro complotto, quindi, che questa volta coinvolgerebbe tutta la Commissione per i dibatti presidenziali da sempre neutrale durante le campagne elettorali.

La Clinton ha ironizzato sulla questione con un tweet: "Chiunque si lamenti dei problemi del microfono non ha certo avuto una bella nottata".

Il "complotto" di  Miss Piggy - Forse spunta anche un quarto complotto contro il candidato repubblicano. Se al dibattito televisivo Trump è stato attaccato a sorpresa da Hillary Clinton per i suoi commenti sull'aumento di peso dell'ex Miss Universo 1996 Alicia Machado ora The New Yorker rincara la dose. Il giornale statunitense dedica la copertina di questa settimana al candidato repubblicano: in veste di reginetta di bellezza Trump sfila in bikini indossando la fascia di Miss Simpatia. Il disegno di Barry Blitt sta già facendo parlare di sè e di certo non passerà inosservato al candidato repubblicano.