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Sale la tensione Trump-repubblicani: "Rivolte se mi negano la nomination"

Il tycoon si dice sicuro di poter raggiungere i 1.237 delegati necessari, ma avverte il partito: "Rappresento molti milioni di persone"

Sale la tensione Trump-repubblicani:
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Sale la tensione tra Donald Trump e i vertici del partito repubblicano.

Il tycoon ha infatti avvertito che "ci saranno scontri" qualora dovesse conquistare la nomination per la corsa alla Casa Bianca e il partito gliela negasse. In un'intervista alla Cnn, il magnate americano si è detto sicuro che raggiungerà l'obiettivo dei 1.237 delegati per diventare il candidato repubblicano prima della convention di luglio.

Una convention senza un candidato con la maggioranza dei delegati "sarebbe molto dannosa per il partito repubblicano", ha sottolineato Trump, e potrebbe provocare "rivolte" nel Paese. "Siamo davanti a tutti. Non credo si possa dire che non prenderemo la nomination automaticamente. Ci sarebbero rivolte: rappresento molti, molti milioni di persone", ha detto il tycoon alla Cnn.

Trump, dopo i successi di martedì, aveva detto: "Come prima cosa voglio congratularmi con Rubio per aver corso una campagna molto dura. È intelligente e avrà un grande futuro. Ma devo anche dire che nessuno, nella storia della politica, ha mai ricevuto una pubblicità negativa come me. Per la maggior parte falsa, non dico al 100%, ma al 90%. Falsa, violenta, orribile".

Intanto il magnate ha fatto sapere che non parteciperà al prossimo dibattito fra i candidati repubblicani, in calendario il 21 marzo nello Utah. "Abbiamo gia' avuto abbastanza dibattiti", ha detto, impegnandosi a tenere quella stessa sera un importante discorso. Trump ha gia' saltato un dibattito repubblicano, quello su Fox Tv, in seguito alle tensioni con la moderatrice Megyn Kelly.