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Bruxelles, terrore nel cuore d'Europa: 31 morti in attacchi ad aeroporto e metrò

La capitale belga sconvolta dallʼattacco dellʼIsis di prima mattina. Due kamikaze si sono fatti esplodere a Zaventem mentre nella metropolitana sono state piazzate delle bombe

Bruxelles, terrore nel cuore d'Europa: 31 morti in attacchi ad aeroporto e metrò - foto 1
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Nuovo attacco all'Europa da parte dell'Isis.

E questa volta nel cuore, dove albergano le istituzione dell'Unione. In due attentati a Bruxelles, uno all'aeroporto e uno in metropolitana, sono morte almeno 31 persone e altre 250 sono rimaste ferite. Un bilancio destinato ad aggravarsi per le gravi di condizioni di molti dei ricoverati in ben 25 ospedali della capitale. Il premier Michel: "Daremo la caccia ai colpevoli giorno e notte".

Prima due kamikaze all'aeroporto, poi una bomba nella metropolitana all'ora di punta hanno seminato morte e paura colpendo il cuore dell'Europa. Al momento e' stato possibile accertare che sono solo tre gli italiani rimasti coinvolti negli attentati, per fortuna in maniera non grave. Quasi tutti, dopo essere stati medicati, sono stati dimessi dall'ospedale.

Il duplice attacco è il più grave mai subito dal Belgio in tempo di pace e il premier Charles Michel, a cui è arrivato il sostegno di tantissimi leader europei e non - da Obama a Renzi, da Merkel a Cameron a Erdogan - ha promesso che la caccia ai colpevoli sarà condotta "senza tregua, giorno e notte", perché "noi siamo uniti e determinati a proteggere la nostra libertà che e' stata colpita". "E' ancora presto per dire con certezza se gli attacchi di oggi siano legati a quelli di Parigi", ha detto durante una breve conferenza stampa il procuratore federale Frederic Van Leuw a cui sono state affidate le indagini. Ma intanto numerose perquisizioni sono state subito lanciate in diverse parti di Bruxelles e del Paese. E in un covo nel comune di Schaerbeek, quartiere della capitale già setacciato dopo gli attentati di Parigi, sono stati trovati un ordigno esplosivo con chiodi, prodotti chimici e una bandiera dell'Isis. E proprio due ordigni con chiodi, secondo fonti ospedaliere, sarebbero stati utilizzati per l'attacco kamikaze condotto a Zaventem, l'aeroporto di Bruxelles.

La prima bomba è esplosa nei pressi dei banchi accettazione delle compagnie aeree. La seconda, dopo pochi secondi, ha devastato la zona di collegamento tra i banchi check-in e i controlli di sicurezza. I superstiti e i soccorritori si sono trovati davanti a una scena raccapricciante: corpi smembrati, sangue e vetri ovunque, una colonna nera di fumo che si levava verso il cielo. Neanche il tempo di capire che cosa fosse successo e un altro attentato, alle 9.11, seminava morte e terrore dentro un vagone nella metropolitana mentre il convoglio era fermo alla fermata di Maalbeek, nel centro del quartiere che ospita le istituzioni europee. A questo punto è scattato l'allarme rosso: tutta l'area è stata blindata dalle forze di polizia, lo stato di allerta è stato portato al massimo livello (4) in tutto il Paese, i trasporti pubblici sono stati sospesi e le stazioni chiuse.

Le prime indagini condotte dagli inquirenti hanno portato all'individuazione di tre sospetti grazie a un fermo immagine preso dalle telecamere dell'aeroporto che li riprende mentre spingono dei carrelli-bagaglio con sopra dei grossi borsoni: due si sarebbero fatti saltare in aria, il terzo, con occhiali e cappello calato sulla testa, è oggetto di una caccia all'uomo per la quale la polizia ha chiesto l'aiuto della cittadinanza. I due presunti kamikaze indossano entrambi un solo guanto sulla mano sinistra: secondo i media, sarebbero serviti a nascondere i detonatori degli ordigni. Intanto, per proteggere gli obiettivi sensibili - stazioni, centrali nucleari, porti e aeroporti - il governo ha deciso di schierare altre centinaia di soldati e altri poliziotti che avranno anche il compito di sorvegliare le frontiere.

Si fa strada l'ipotesi che l'arresto di venerdì scorso di Salah Abdeslam, membro del commando di Parigi, abbia potuto imprimere un'accelerazione all'esecuzione di attentati che sicuramente sono frutto di un'accurata pianificazione. "Continueremo a colpire l'Isis", ha assicurato Barack Obama da Cuba. Renzi ha sottolineato che la "minaccia è globale, ma i killer sono anche locali. Non è tempo né di sciacalli né di colombe". Per Hollande, con gli attacchi di Bruxelles "è stata colpita tutta l'Europa", cosa che impone di prendere "misure indispensabili" e proporzionate alla minaccia: la guerra "sara' lunga". Scioccato e preoccupato si è detto anche Cameron. E in una nota congiunta, i leader Ue hanno parlato di "attacco alla nostra democrazia".