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Belgio, identificato l'uomo col cappello Annullata la marcia di Bruxelles

Secondo media locali sarebbe un giornalista free-lance lʼattentatore che nellʼimmagine in aeroporto compare con il cappello. Non cʼè la conferma della Procura Aeroporto di Bruxelles chiuso fino a martedìIdentificato lʼarrestato di Schaerbeek: è lʼalgerino Ameroud

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Sarebbe Faysal Cheffou, un giornalista free-lance, il terzo uomo, quello con il cappello nero nelle immagini delle videocamere, che ha partecipato alla strage dell'aeroporto di Bruxelles.

Lo scrive il quotidiano belga Le Soir. Cheffou, fermato giovedì, sarebbe stato identificato grazie alla testimonianza del tassista che aveva accompagnato il commando a Zaventem. Annullata la "Marcia contro la paura" che doveva tenersi domenica a Bruxelles.

La Procura ha confermato per Cheffou l'arresto: per lui l'accusa è di partecipazione ad attività terroristiche in relazione agli attacchi di Bruxelles.

Il quotidiano La Libre Belgique ha postato un video in cui il giornalista illustra una inchiesta sulle condizioni di alcuni musulmani, immigrati irregolari, fermati in Belgio durante il Ramadan. Secondo il giornale, gli inquirenti stanno cercando di capire quale fosse stato il ruolo di Cheffou, che durante l'interrogatorio non avrebbe voluto collaborare.

Arrestato con altre due persone, Cheffou era da due mesi nel mirino degli inquirenti perché si era presentato diverse volte al parco Maximilien di Bruxelles per cercare di reclutare alla causa dell'Islam radicale rifugiati o immigrati clandestini che vi si trovavano.

Né la Procura né la magistratura avevano tuttavia tenuto conto delle ripetute denunce contro di lui presentate dalle autorità municipali, che lo ritenevano "pericoloso" a causa del suo attivismo, e lo stesso comune aveva deciso di far ricorso, nel settembre del 2015, a una sanzione amministrativa che gli impediva di avvicinarsi al parco.

La "Marcia contro la paura" - La marcia contro la paura, che doveva tenersi domani a Bruxelles, è stata annullata dagli organizzatori dopo che le autorità avevano sconsigliato la partecipazione. Il ministro dell'Interno belga, Jan Jambon, e il borgomastro di Bruxelles, Yvan Mayeur, avevano chiesto "per motivi di sicurezza" alla popolazione di non partecipare alla manifestazione contro gli attentati che hanno colpito martedì la capitale belga.

"Dal momento che le autorità nazionali e di Bruxelles dichiarano che non possono garantire la sicurezza, abbiamo deciso di annullare l'evento di domani perché è normale che la sicurezza dei cittadini venga prima di ogni altra cosa", ha dichiarato Emmanuel Foulon, uno dei cinque promotori della marcia. "Faccio parte di quelli che ritengono che si debba dare fiducia alle autorità, perché uno degli obiettivi del terrorismo è proprio quello di mettere in discussione il nostro modello di società seminando la paura ed il dubbio", ha aggiunto.

"Vista la permanenza del livello di allerta 3 (su un massimo di 4, ndr) e le inchieste ancora in corso, e data la mobilitazione delle forze di polizia sul terreno, vogliamo invitare la popolazione a non manifestare domani", aveva spiegato il sindaco di Bruxelles, Yvan Mayeur, che aveva inoltre chiesto di "rinviare il corteo di qualche settimana" per permettere agli inquirenti di lavorare.

Il punto su feriti e vittime - Delle 340 persone ferite durante gli attentati di Bruxelles, 101 sono ancora ricoverati in 33 strutture ospedaliere. Tra questi, 62 sono in terapia intensiva e 32 in un centro per grandi ustionati. Lo riferisce il Centro di crisi belga. Il bilancio delle vittime, ritenuto ancora provvisorio, resta fermo a 31 morti, compresi i tre kamikaze. Delle altre 28 al momento sono state identificate soltanto 24 persone, di cui 14 hanno perso la vita nell'attacco all'aeroporto di Zaventem e 10 nella metropolitana di Maelbeek. Tra le persone decedute si contano otto diverse nazionalità, 19 per i feriti.