FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Belgio, 21enne scambiato per Salah: polizia irrompe in casa allʼalba

Nicolas Genot, durante la maxi retata di domenica sera a Liegi, aveva insospettito una pattuglia per una serie di manovre con la Bmw della madre. Il ragazzo: "Ho creduto fosse arrivata la mia ora"

Nicolas Genot
sito-ufficiale

Notte di paura per Nicolas Genot, un 21enne di Liegi. Domenica sera, mentre era in corso la maxi retata alla ricerca di Salah Abdeslam, il ragazzo ha insospettito una pattuglia della polizia per una serie di manovre con una Bmw serie 5. Scambiato per il terrorista ricercato, alle 5 di mattina gli agenti hanno fatto irruzione nella villetta in cui vive il giovane lanciando granate. Il ragazzo ha raccontato: "Ho creduto che la mia ora fosse arrivata".

Nicolas Genot abita in una villetta a Rocourt, sobborgo a nord-ovest di Liegi, con la madre Beatrice France, agente immobiliare, il fratello Medhi e il compagno della donna, Patrick Mawet direttore commerciale di una grande azienda. Al quotidiano "Le Meuse" il ragazzo ha raccontato cosa è successo domenica sera.

Nicolas Genot, verso le 19.30, era uscito dall'autostrada ad Alleur. "Andavo un po' forte e ho visto una macchina della polizia ferma vicino all'hotel Ibis con i poliziotti che mi guardavano strano - ha detto il 21enne, spiegando di aver fatto un paio di svolte per arrivare a un fast food vicino a un supermercato - Poi sono tornato a casa e lì ho passato la serata".

Il ragazzo non ha minimamente pensato di essere lui "l'uomo sulla Bmw sospettato di essere Salah". Ma alle 5 del mattino una ventina di agenti delle squadre speciali hanno fatto irruzione nella villa di Rue Lefebvre lanciando cinque granate assordanti e sfondando porte e finestre.

Al secondo piano, Nicolas si è ritrovato illuminato dai laser dei fucili d'assalto e ha raccontato: "Ho creduto che la mia ora fosse arrivata. Non vedevo niente. Gridavano di non muovermi. E per fortuna mio fratello è arrivato per calmarmi, altrimenti mi sarei mosso e mi avrebbero ucciso".

E alla testimonianza del 21enne sulla drammatica notte, si è aggiunta quella di Patrick Mewet: "Ero in pigiama e sono stato costretto a sdraiarmi in terra in giardino con Nicolas, con le mani sulla nuca. Siamo rimasti così per mezz'ora. C'erano 0 gradi. Ci siamo congelati...".

Solo qualche ora dopo la procura ha fatto sapere che la Bmw sospetta, che era stata attribuita a un Salah in fuga verso la Germania, "era estranea all'inchiesta".