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Spagna, Psoe dà via libera: dopo dieci mesi riparte il governo Rajoy

Sarà un esecutivo di minoranza. Il Paese è rimasto rischiava di tornare alle urne per la terza volta in un anno

Il consiglio federale del Psoe ha deciso che i deputati socialisti nel Congresso di Madrid si asterranno al secondo turno dell'investitura a premier di Mariano Rajoy, consentendo cosi la formazione di un nuovo governo di minoranza popolare e l'uscita dalla crisi infinita spagnola, in atto da 10 mesi, riferisce la tv pubblica Tve.

La decisione è stata presa a larga maggioranza, con 139 voti a favore e 96 contrari, dall'organo supremo del Psoe fra due congressi.

La svolta dei socialisti spagnoli sarà comunicata martedi dal presidente della direzione provvisoria Javier Fernandez a re Felipe VI, che lunedì inizia le consultazioni con i leader politici. Rajoy dovrebbe essere designato martedi e poi ottenere la fiducia del Congresso con 170 voti su 350 e l'astensione dei socialisti al secondo turno sabato o domenica.

Con questa mossa il partito socialista, in piena crisi, calato dal 48% degli anni '80 al 22% toccato dopo due anni sotto la guida di Pedro Sanchez, il segretario defenestrato il primo ottobre scorso, evita che il Paese torni a votare per la terza volta in un anno. Nuove elezioni, secondo i sondaggi, sarebbero state un disastro per il Psoe, con la probabile perdita di un quarto dei suoi attuali deputati, un umiliante sorpasso di Podemos e una schiacciante vittoria del Pp.

I tempi per evitare le urne però sono strettissimi. Se la Spagna non avrà un premier eletto entro il 31 ottobre scatterà la convocazione di nuove elezioni. Re Felipe avvia lunedì le consultazioni con i leader politici. Martedì a mezzogiorno il leader provvisorio del Psoe, Javier Fernandez, comunicherà la decisione del consiglio federale al monarca, che designerà Rajoy. Il Congresso poi si riunirà per l'investitura mercoledì o giovedì, e fra sabato e domenica Rajoy sarà eletto al secondo turno (al primo ci vuole una maggioranza assoluta, che non ha) con 170 voti su 350, grazie all'astensione Psoe.

Non è escluso che alcuni socialisti, in particolare i catalani, rompano la disciplina di partito per votare 'no', rischiando l'espulsione dal gruppo. Inizierà poi una legislatura che tutti prevedono irta di spine per il leader popolare, che governerà con la maggioranza del Congresso contro, costretto a ricercare continui accordi con l'opposizione per non cadere. Molti non danno più di un anno o due al suo governo. La svolta socialista "pone fine a 300 giorni di calvario politico per la Spagna", sentenzia El Mundo. Ma apre "una legislatura da infarto", avverte La Vanguardia.