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Siria, iniziata l'evacuazione di Aleppo est: trasferiti primi feriti

Ad attaccare i mezzi sarebbero state milizie lealiste e formazioni filo-iraniane. Kerry contro Assad: "Sta favorendo un massacro"

E' stata segnata dal sangue l'evacuazione dei feriti dai quartieri orientali di Aleppo, un mese dopo l'inizio della devastante offensiva del regime di Damasco, che si appresta a proclamare la sua più importante vittoria nel conflitto con la riconquista totale della seconda città della Siria.

Non si è fermato, infatti, il fuoco. Spari di miliziani sciiti lealisti contro un convoglio impiegato nell'evacuazione: almeno 4 civili uccisi e 4 feriti.

Secondo l'agenzia di stampa statale turca Anadolu, inoltre, un convoglio che stava evacuando un altro gruppo di civili è stato costretto a tornare indietro a causa di un attacco da parte di milizie filo-iraniane.

La tv di Stato siriana, intanto, nonostante gli scontri ha annunciato che 4mila ribelli e le loro famiglie saranno evacuati. E anche il ministro della Difesa russo ha fatto sapere che, su ordine di Putin, si sta preparando l'evacuazione dei miliziani e delle loro famiglie dai quartieri orientali della città. Secondo il Centro russo per la riconciliazione delle parti belligeranti (organo del ministero della Difesa di Mosca), "i miliziani saranno evacuati su 20 autobus e dieci ambulanze attraverso un corridoio dedicato in direzione di Idlib". La Difesa russa sostiene che "le autorità siriane garantiscono la sicurezza di tutti i membri dei gruppi armati che hanno deciso di lasciare i quartieri orientali di Aleppo" e che il Centro russo per la riconciliazione delle parti belligeranti sta monitorando la situazione con videocamere e droni.

Bashar: "Scritto la storia" - Il presidente Bashar al Assad, che si è avvantaggiato del sostegno della Russia e dell'Iran, ha affermato che i siriani hanno "scritto la storia con la liberazione" in corso della città in un breve video postato sul profilo Facebook della presidenza. Questa vittoria, tuttavia, ha avuto un costo umano terribile con vittime dovute a missili, barili esplosivi e colpi di mortaio sui quartieri ancora controllati dai ribelli nella città.

Centinaia di civili sono morti, oltre 100mila affamati e assediati in quattro mesi di assedio si sono dati alla fuga, senza contare le immense distruzioni che suscitano paragoni con la Berlino del 1945 o con Grozny, in Cecenia. La comunità internazionale ha condannato, ma è sostanzialmente rimasta impotente. Dal canto loro, 25 organizzazioni non governative internazionali hanno deplorato, in una dichiarazione, il "fallimento morale della comunità internazionale" in un momento in cui "l'umanità rende il suo ultimo respiro" ad Aleppo.


Gli Usa contro il regime di Bashar al Assad - Il regime di Assad sta favorendo "un massacro" ad Aleppo: lo ha detto a Washington il segretario di Stato Usa, John Kerry, riferendo che un convoglio di feriti potrebbe essere stato colpito da forze siriane o dai loro alleati. Kerry ha poi sostenuto che finora la tregua non ha avuto successo per il rifiuto di Assad di rispettare gli accordi. Gli Usa, ha aggiunto, chiedono corridoi per il passaggio sicuro di civili e combattenti ad Aleppo.

I numeri dell'evacuazione - Per la Turchia, che si è detta pronta ad accogliere i civili in fuga, ci sarebbero 50mila persone pronte a lasciare Aleppo. Per quanto riguarda le forze ribelli, le stime parlano di non più di 4mila uomini: il precedente accordo russo-turco prevedeva che fosse loro garantito il passaggio verso altri territori controllati dagli insorti.