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Siria, libera una giornalista rapita e il bimbo nato in prigionia

La donna e il piccolo "stanno relativamente bene" e sono sotto la protezione di funzionari consolari tedeschi in Turchia

Era stata rapita in Siria lo scorso anno "Janina F", una giornalista freelance tedesca, ai tempi in dolce attesa.

Ora la donna è stata liberata insieme al suo bambino nato durante la prigionia. I due stanno "relativamente bene" e sono sotto la protezione di funzionari tedeschi in Turchia. A renderlo noto è l'agenzia di stampa Deutsche Presse-Agentur, citando il ministero degli Esteri di Berlino. Pare che quest'ultimo, inoltre, stia organizzando il ritorno in Germania dei due.

"Janina F" collaborava con il giornale tedesco Suddeutsche Zeitung e con l'emittente pubblica Ndr, riferisce il quotidiano Bild: la donna sarebbe già stata incinta al suo arrivo in Siria, mentre il bambino sarebbe nato a dicembre.

Il direttore della sezione tedesca di Reporter senza frontiere Christian Mihr ha commentato la vicenda, affermando che "è stato evitato che il rapimento finisse con un'esecuzione come avvenuto per James Foley e altri giornalisti". Il giornalista americano Foley era infatti stato decapitato dall'Isis nel 2014 dopo due anni di prigionia.

All'epoca del rapimento, il magazine Focus aveva reso noto che una donna di 27 anni era scomparsa a ottobre del 2015 e probabilmente era stata rapita dal Fronte Al-Nusra che aveva chiesto cinque milioni di euro di riscatto. I membri del gruppo jihadista, che ora ha preso il nome di Fateh al-Sham, hanno scritto in un comunicato di non aver nulla a che fare con il rapimento. Secondo la ricostruzione di Focus, la giornalista sarebbe stata attirata in Siria con una trappola: le avrebbero, infatti, promesso particolari informazioni.

Il governo tedesco ha dichiarato di non aver pagato nessun riscatto ma di aver fatto "sforzi considerevoli per risolvere il caso".