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Siria, la Mogherini: "Una soluzione solo militare non è sufficiente"

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti: "Il cessate il fuoco sarà un test decisivo. LʼItalia si aspetta che tutti i soggetti in campo rispettino gli impegni assunti" Obama-Putin: insieme contro lʼIsis

Siria, la Mogherini:
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In Siria non si può intervenire con una "soluzione puramente militare".

Per questo, sostiene il commissario Ue agli Esteri, Federica Mogherini, c'è stata "una presa di responsabilità della comunità internazionale" per "far cessare le ostilità e sbloccare l'accesso agli aiuti umanitari". E anche per il ministro della Difesa Roberta Pinotti "è un momento molto delicato" e il cessate il fuoco "sarà un test decisivo".

In un'intervista al Corriere della Sera la Mogherini sottolinea che "per far cessare le ostilità e sbloccare l'accesso agli aiuti umanitari serviva che tutti, da Stati Uniti e Russia fino a Turchia e Arabia Saudita, si impegnassero in tal senso. Lo abbiamo fatto giovedì notte con la creazione di due task force". Per il commissario Ue agli Esteri è ancora "prematuro parlare di successo", ma il vertice "non è stato un fallimento", anzi. "Credo - spiega - che sarà più facile, anche se non scontato, far arrivare l'aiuto umanitario. Quanto al cessate il fuoco è più problematico ma non sono del tutto pessimista".

Anche il ministro Pinotti parla di dialogo con Russia quale possibile via d'uscita non solo dalla crisi siriana ma anche da tutti gli altri conflitti in corso. "Certo - spiega in un'intervista a Repubblica - i differenti approcci nelle relazioni con la Russia restano. Ma il dialogo con Mosca è essenziale, sull'Ucraina, sul Medio Oriente, sulla Siria, l'Iraq, nel rapporto con l'Iran".

Per quanto riguarda strettamente Damasco, per la Pinotti "è un momento molto delicato" ma c'è anche "molta agitazione a scopo propagandistico. Io sto a quello che ci ha detto John Kerry. E' stato raggiunto un buon accordo fra Russia e Stati Uniti sulla necessità di de-escalare il confronto militare, sono stati individuati i meccanismi che sotto la guida Onu dovranno verificare la possibilità di far entrare aiuti umanitari. Sarà un test decisivo quello di riuscire a fare entrare gli aiuti, nel frattempo continuerà il lavoro per l'effettiva cessazione delle ostilità. Poi c'è il resto, appunto molte dichiarazioni belliciste".

L'Italia, da parte sua, sottolinea il ministro, "si aspetta che tutti i soggetti in campo rispettino gli impegni assunti, rispettare l'accordo che è stato preso venerdì notte con la mediazione di Staffan De Mistura dell'Onu: far partire le missioni umanitarie sarebbe un segnale concreto. L'Italia si aspetta che l'intesa sia rispettata e che la Russia abbia un approccio costruttivo per definire le condizioni che renderanno possibile una via d'uscita a questa guerra che se sfugge di mano può diventare una guerra inarrestabile".