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Siria, bombe su ospedale sostenuto da Save the Children: vittime

Colpito lʼingresso dellʼistituto di Aleppo, il più grande della zona, che assiste una media di 1.350 donne e registra 400 parti al mese

Un ospedale pediatrico sostenuto da Save the Children è stato bombardato ad Aleppo, in Siria.

Lo ha annunciato la stessa Ong, che ha parlato di due morti e diversi feriti. Gli ordigni hanno colpito l'ingresso dell'istituto, il più grande della zona, che assiste una media di 1.350 donne e registra 400 parti al mese. L'Osservatorio dei diritti umani ha affermato che è stato colpito anche un altro ospedale nella località di Kafar Takharim.

A luglio bombardati 4 ospedali in meno di 24 ore - Numerosi ospedali e cliniche nelle zone ribelli della Siria hanno subito raid da parte dell'aeronautica siriana, soprattutto nella province di Idlib e di Aleppo. Il 24 luglio una serie di bombardamenti ha colpito in 24 ore quattro ospedali da campo e una banca del sangue nella zona ribelle e assediata di Aleppo, seconda città del Paese. 

Ancora una giornata di sangue in Siria - Ma il letale raid aereo, non è ancora chiaro condotto da chi, non è stato certo l'unico scempio della giornata. Nelle ultime 24 ore, nel Nord della Siria sono stati oltre 50 i civili uccisi: in un massacro compiuto dall'Isis e in raid aerei della Coalizione guidata dagli Usa.

D'altra parte le bombe sull'ospedale pediatrico sono di certo quelle che hanno fatto più impressione. "A 5 mesi dal bombardamento che colpì l'ospedale di Medecins Sans Frontieres, ora giungono notizie gravi del bombardamento di ospedale di Save the Children in Siria. Si tratta di una situazione inaccettabile", ha sottolineato il viceministro per la cooperazione internazionale Mario Giro; mentre la Farnesina ha allo stesso tempo espresso "preoccupazione per la situazione a Aleppo Est che è in stato d'assedio e soggetta a bombardamenti sistematici del regime siriano che non hanno risparmiato ospedali, scuole e mercati, con gran numero di vittime civili".

Il piano umanitario della Russia per Aleppo - E proprio a proposito di Aleppo, l'inviato speciale dell'Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ha proposto alla Russia di delegare alle Nazioni Unite la gestione dei corridoi umanitari per portare aiuti ai circa 300mila civili intrappolati nei quartieri orientali della città, che sono da giorni sotto assedio totale da parte delle forze lealiste siriane.

Una richiesta sostenuta anche dalla Farnesina, secondo la quale "la cura dei bisogni umanitari della popolazione di Aleppo" dovrebbe essere lasciata all'Onu, consentendo con "pause umanitarie" ai combattimenti "l'accesso degli aiuti in città". Il ministro della difesa russo, Serhgiei Shoigu, aveva giovedì annunciato l'avvio di "operazioni umanitarie" attorno ad Aleppo, mentre il governatore della città, incaricato dal regime siriano, aveva dato notizia dell'apertura di tre diversi varchi, tra Aleppo Est e Aleppo Ovest, per i civili che intendono lasciare la zona, ancora in mano agli insorti.