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Shoah, Polonia "congela" la legge sull'Olocausto: si cerca mediazione

Dopo le polemiche, si lavora a una versione concordata con Israele

Shoah, Polonia
ansa

La Polonia ha deciso di "congelare" la controversa legge sulla Shoah che prevede pene anche carcerarie per chi associ l'Olocausto alla nazione polacca o parli di "campi di morte polacchi".

Lo riferiscono media locali e israeliani, citando il ministero della giustizia di Varsavia. Secondo le stesse fonti una delegazione del governo polacco sarà nei prossimi giorni in Israele nel tentativo di concordare una nuova versione della legge.

La decisione sarebbe stata presa dopo le forti tensioni proprio con Israele. L'obiettivo di Varsavia è quello di mediare e concordare emendamenti, accettati da entrambe le parti, al provvedimento che è stato già votato dal parlamento e controfirmato dal presidente della Repubblica Andrzej Duda, che tuttavia lo aveva rinviato alla Corte Costituzione per un esame di "compatibilità".

Il direttore generale del ministero degli Affari esteri a Gerusalemme, Yuval Rotem, ha definito la mossa di Varsavia un "successo" per Israele, viste le lunghe polemiche che hanno diviso i due paesi dall'annuncio del varo della legge. Proteste - oltre che dai sopravvissuti alla Shoah - erano giunte anche dagli Usa che avevano espresso, con il segretario di Stato Rex Tillerson, "disappunto" per la firma di Duda. Di recente il premier israeliano Benjamin Netanyahu si era detto "indignato" per le parole del primo ministro Matheusz Marawieckivev che aveva sottolineato che nella Shoah "ci furono colpevoli polacchi, così come ci furono colpevoli ebrei, colpevoli russi e ucraini, non solo tedeschi". "C'è un problema di mancanza di comprensione storica e di mancanza di sensibilità - aveva replicato Netanyahu - per la tragedia del nostro popolo".