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Russia al voto per eleggere la Duma, favorito il partito di Putin

Il Cremlino vuole evitare le accuse di brogli e le proteste del 2011

Oltre 110 milioni di cittadini sono chiamati alle urne in Russia per rinnovare la Duma, la Camera bassa del Parlamento.

Favorito resta il partito del presidente Vladimir Putin, Russia Unita, nonostante le previsioni di un calo dell'affluenza. Per Putin si tratta di un esame importante, a meno di due anni dalla fine del suo terzo mandato non consecutivo: è la prima verifica dopo le ultime presidenziali e le proteste di piazza del 2011.

Calano i consensi per il partito di Putin - Un test, dopo che la Russia in questi quattro-cinque anni ha visto cambiare e ha cambiato la sua relazione con l'esterno, gli equilibri internazionali e quelli con la Nato, in sostanza il proprio rapporto con il mondo e il suo assetto interno. In teoria il voto arriva dopo una campagna elettorale (sommessa) non del presidente, ma di Russia Unita, il partito di governo che nei sondaggi risulta in calo di consensi, mentre la popolarità del leader del Cremlino è bloccata all'82%.

Occhi puntati sulla Crimea - Il test sarebbe già chiuso con questa doppia cifra, ma in discussione c'è anche la tenuta di tutto il sistema creato e ricreato da Putin. Il vecchio, ossia il partito costruito intorno a Putin, Russia Unita, e il nuovo, come la Crimea, dove non a caso si è recato il leader russo il giovedì prima del voto.

Le mosse per evitare le accuse di brogli - A fronte delle accuse già lanciate dall'opposizione di piazza nel 2011, il potere centrale, per legittimarsi nuovamente, deve garantire elezioni a prova di accuse di brogli. E per questo è stato scelto l'uomo, anzi la donna giusta: la neo presidente della Commissione elettorale centrale della Federazione Russa, Ella Pamfilova è considerata equidistante e ha promesso di dimettersi in caso di un suo fallimento.