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Renzi all'Onu: "Crisi migranti non si risolvono con tweet o in tv"

Lʼintervento del premier allʼAssemblea generale Onu dove si è parlato anche di sviluppo sostenibile, alla vigilia della firma dellʼaccordo sul clima

"Bisogna rifiutare la logica della paura e delle soluzioni a breve termine presente nella politica di oggi.

Perché molti politici investono nelle ansie e non nel coraggio". Lo ha detto il premier Matteo Renzi all'Assemblea generale Onu dove è in corso un dibattito sullo sviluppo sostenibile, alla vigilia della firma dell'accordo sul clima. "Molti politici - ha aggiunto - pensano che le crisi come quella dei migranti si possa risolvere su Twitter o in tv".

"Agenda 2030 opportunità contro la paura" - "L'agenda del 2030 è una grande opportunità per tutti per il futuro del pianeta, ma anche per rifiutare la paura", ha ricordato il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel suo intervento al dibattito di alto livello sugli obiettivi per lo sviluppo sostenibile alle Nazioni Unite.

"Felice supporto Juncker a nostra battaglia" - "La scorsa settimana l'Italia ha proposto all'Europa di creare una nuova piattaforma per i Paesi africani perché non si può pensare che l'unico modo per ridurre le migrazioni sia lasciar soli i singoli paesi. L'Italia crede nella solidarietà, i nostri uomini hanno salvato molte persone e continueremo a salvare vite anche da soli, ma la solidarietà non è da sola la soluzione. Noi continuiamo a pensare che ci sia bisogno di una strategia molto efficiente".

"Sono molto felice - ha ribadito il premier - della risposta di supporto di Juncker, che sostiene questa battaglia italiana".

Il premier avrà una serie di colloqui bilaterali con diversi Paesi membri (tra cui paesi africani, dell'America latina e del Pacifico) per sostenere la candidatura dell'Italia per un seggio non permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2017-2018.

"Banche, entro aprile provvedimento per solidità" - Il premier, a margine del dibattito, ha parlato anche di banche. "Crediamo che entro la fine del mese ci possa esser un ulteriore provvedimento, auspico che sia l'ultimo, per cercare di smuovere il credito, per dare maggiore solidità al sistema delle banche e maggior credito alle imprese. "Abbiamo visto con favore il lavoro dei privati per costituire una soluzione di ampio raggio per risolvere la questione del credito, avremmo preferito una soluzione quando l'Ue consentiva margini di manovra più ampi".