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Jet abbattuto,Russia: "Erdogan si scusi" Ankara: "Putin non scherzi col fuoco"

Il presidente turco: "Avevo avvertito Putin, al G20, sui rischi legati alle intrusioni di spazio aereo". Ankara ha sospeso voli in Siria

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ansa

Vladimir Putin si è rifiutato di parlare al telefono con Erdogan perché quest'ultimo non ha presentato le sue scuse dopo l'abbattimento del jet russo. A spiegarlo è il consigliere del capo del Cremlino Iuri Ushakov. Il no è dovuto alla "mancanza di prontezza da parte turca a porgere le scuse più elementari" per l'accaduto. Erdogan replica: "Avvisiamo cordialmente la Russia di non scherzare col fuoco". Il ministro degli Esteri siriano: "Da Turchia armi a Isis in cambio di petrolio"

Dal canto suo, Recep Tayyip Erdogan afferma di aver avvisato, durante il G20 di Antalya, Vladimir Putin sui rischi legati a intrusioni nello spazio aereo turco. Lo sostiene lo stesso presidente, spiegando di aver respinto l'idea del capo del Cremlino di considerare i jet russi come "ospiti" e ribadendo: "Avvisiamo cordialmente la Russia di non scherzare col fuoco".

Per Mosca però l'abbattimento "è stato un vero e proprio agguato degli F16 di Ankara". Secondo il generale Viktor Bondarev, capo di Stato maggiore dell'aeronautica russa, i caccia stavano aspettando l'aereo militare in aria e questo prova che "l'attacco era stato pianificato in anticipo". Tanto più che, secondo il generale, il Su-24 russo era a non meno di 5 chilometri e mezzo dal confine turco quando è stato colpito.

Lavrov: è un terrorista chi ha ucciso il pilota - Il gruppo che ha ucciso il pilota del jet deve essere inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche secondo il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. "E' assolutamente essenziale - ha detto - che il gruppo i cui criminali hanno sparato al nostro pilota dopo che questi si era catapultato e stava scendendo col paracadute, e che dopo ne hanno umiliato il corpo, siano inseriti nella lista delle organizzazioni terroristiche".

Damasco: dalla Turchia armi all'Isis - Un altro attacco arriva alla Turchia da Damasco: il ministro degli Esteri siriano Walid Muallem, dopo aver incontrato Lavrov a Mosca, ha detto che Ankara fornisce all'Isis "armi e supporto logistico" in campo di "petrolio rubato" dai jihadisti "dal territorio siriano e da quello iracheno", poi il greggio viene "mandato nei porti di altri Paesi".

Intanto è stato concordato un incontro tra i ministri degli Esteri di Mosca e di Ankara. Lavrov per la Russia e Mevlut Cavusoglu per la Turchia si vedranno a Belgrado il 3 o il 4 dicembre. "Ho parlato con Lavrov al telefono - ha detto Cavusoglu - e ci siamo messi d'accordo per incontrarci a Belgrado, credo che la tensione nei prossimi giorni si ridurrà".