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Nucleare Iran, Usa pronti a sanzioni Trattativa prosegue per tutta la notte

In caso di mancato accordo la Casa Bianca si è detta pronta a lasciare il tavolo. Lʼira di Netanyahu: "Negoziate con chi vuole distruggerci". Kerry annuncia: resto fino a giovedì

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-afp

In caso di mancato accordo sul nucleare iraniano, Teheran "potrebbe ritrovarsi a subire ulteriori e più pesanti sanzioni. La minaccia, accompagnata dall'avviso che la Casa Bianca è pronta a lasciare il tavolo, arriva dal portavoce dell'esecutivo Usa, Josh Earnest, il quale spiega come "finora l'Iran non ha offerto impegni tangibili". La trattativa proseguirà per tutta la notte visto che il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha annunciato che resterà a Losanna fino a giovedì mattina.

"Non siamo per scadenze arbitrarie, ma non vogliamo nemmeno trattative senza fine", ha detto il portavoce della Casa Bianca. La fase, comunque, è davvero decisiva: o si chiude o si rischia di far saltare il tavolo. Nonostante i progressi fatti negli ultimi giorni, i rappresentanti delle grandi potenze mondiali e quelli dell'Iran non sono stati ancora in grado di raggiungere quell'intesa preliminare che dovrebbe poi portare all'accordo definitivo entro il prossimo mese di giugno.

Il più ottimista, alla sospensione di lavori, è stato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, per il quale sarebbe stata raggiunta un'intesa "su tutti i punti chiave" sul tavolo. Intesa che ora deve essere messa nero su bianco in una bozza a cui, ha spiegato Lavrov, i tecnici stanno già lavorando.

Anche il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif spera che si sia entrati davvero nella fase finale, quella in cui si possa finalizzare l'accordo. Mentre il presidente americano Barack Obama ha riunito il team sulla sicurezza nazionale e dalla Situation Room della Casa Bianca si è collegato in videoconferenza con Losanna, per fare il punto con il segretario di Stato americano John Kerry e con i negoziatori Usa.

Restano ancora due nodi da sciogliere - I due nodi che non si è riusciti a sciogliere entro la deadline della mezzanotte del 31 marzo sono quelli che tengono i negoziatori impegnati da giorni: il timing per ritirare le sanzioni della comunità internazionale verso l'Iran - subito o gradualmente, e con quale gradualità - e quale tipo di attività nucleare consentire alle autorità di Teheran negli anni finali dell'accordo. Attività che per le potenze occidentali non dovrebbero consentire in alcun modo all'Iran di costruire la sua bomba atomica.

L'ira di Netanyahu: "Negoziate con chi vuole distruggerci" - "E' tempo che la comunità internazionale punti i piedi per un accordo migliore con l'Iran", ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu commentando le trattative. "Quella attuale - ha aggiunto - è una cattiva intesa che danneggia Israele, il Medio Oriente e il mondo intero. Il comandante delle forze rivoluzionarie iraniane ha detto che la distruzione di Israele non è negoziabile. E voi trattate con loro?".