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Notte degli Oscar, attese contestazioni al presidente Trump

George Clooney potrebbe essere il portavoce della Hollywood dem: "Non lasciamo che lʼodio vinca. Le azioni di questo presidente hanno causato allarme e sgomento"

Il presidente americano Donald Trump ha seguito la diretta del Super Bowl ma non farà altrettanto con gli Oscar: nella sera di domenica 26 il tycoon sarà infatti impegnato nel tradizionale Ballo dei governatori organizzato dalla Casa Bianca.

Non potrà quindi assistere a quella che si preannuncia come una serata ad alto tasso di contestazione. A capitanare lo star system democratico sarà probabilmente George Clooney che dal palco francese dei César, ha già attaccato il tycoon: "I cittadini del mondo devono lavorare sempre più duramente e con grandi sforzi per non lasciare che l'odio vinca. Le azioni di questo presidente hanno causato allarme e sgomento tra i nostri alleati e dato un notevole vantaggio ai nostri nemici".

"La colpa non è in realtà sua - ha proseguito Clooney - perché la paura era già presente e lui l'ha solo sfruttata e piuttosto con successo". Alla fine anche una citazione da Shakespeare: "Cassio aveva ragione: La colpa, caro Bruto, non è nelle stelle, ma in noi stessi".

Se c'è da attendersi qualche esternazione dal palco degli Oscar, già nelle ore precedenti ci sono stati annunci di contestazioni. Il regista iraniano Asghar Farhadi boicotterà la cerimonia per protestare contro il "bando ai musulmani" e sono già roventi le polemiche per il blocco all'aeroporto di Istanbul del ventunenne cineasta siriano Khaled Khateeb: al direttore della fotografia del documentario candidato all'Oscar "The White Helmet" le autorità Usa hanno negato l'ingresso per alcune "informazioni negative" che lo riguardano, una definizione ampia che può spaziare dai legami col terrorismo a una irregolarità del passaporto. Farhadi non sarà l'unico a non presenziare al galà holliwoodiano per il documentario sulla cooperazione internazionale: due rappresentanti dei soccorritori siriani noti come Caschi bianchi non parteciperanno alla cerimonia degli Oscar perché i loro passaporti non sono stati accettati. 

Alcune celebrities sono già scese in campo venerdì sera partecipando a Beverly Hills a un raduno per i diritti degli immigrati, anziché a uno dei tanti party pre-cerimonia. Tra loro Jodie Foster, Michael J. Fox e Keegan-Michael Key, che hanno parlato davanti a oltre mille persone a un evento organizzato dalla United Talent Agency.

"Noi siamo quelli fortunati e dobbiamo condividere la nostra fortuna con i profughi che provano a entrare negli Stati Uniti", ha urlato dal palco Jodie Foster, vincitrice di due premi Oscar. "Non mi sono mai sentita a mio agio a usare pubblicamente la mia faccia per fare attivismo ma questo è un anno molto diverso da quelli passati, è un momento particolare della storia, è l'ora di impegnarsi, di farsi sentire", ha suggerito.