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Nicaragua, 25 morti in scontri: cronista muore in diretta mentre li filma

Secondo le prime testimonianze, il reporter Angel Gahona è rimasto colpito alla testa da un proiettile

Nicaragua, 25 morti in scontri: cronista muore in diretta mentre li filma - foto 1
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Un giornalista che stava filmando gli scontri tra dimostranti e polizia durante le proteste in Nicaragua contro la riforma delle pensioni è stato ucciso nella città di Bluefields, sulla costa caraibica del Paese.

"Riteniamo che sia stato un cecchino a sparare", ha detto Ileana Lacayo, collega di Miguel Angel Gahona. In quattro giorni di violentissimi scontri contro l'annunciata riforma delle pensioni sono morte già 25 persone.

Secondo le prime testimonianze, il reporter Angel Gahona, direttore della testata "Noticiero El Meridiano", è rimasto colpito alla testa da un proiettile.

I manifestanti si oppongono alla riforma delle pensioni, che prevede una riduzione degli assegni sociali del 5% a fronte di un incremento dei contributi chiesti tanto ai lavoratori quanto alle imprese. Una riforma dettata, secondo il presidente Ortega, dalla necessità di salvare l'Istituto per la previdenza sociale (Inss), che sottrarrà almeno 200 milioni di dollari alle imprese, con forti rischi per l'occupazione. Iniziata spontaneamente mercoledì 18 aprile in un centro commerciale di Managua, la protesta è aumentata durante i giorni seguenti, raccogliendo folle sempre più grandi, con la dura repressione delle forze di sicurezza.

Una situazione balzata all'attenzione di Papa Francesco, che nella preghiera del Regina Coeli ha espresso la sua "preoccupazione", chiedendo che "cessi ogni violenza, si eviti un inutile spargimento di sangue", risolvendo "le questioni aperte pacificamente e con senso di responsabilità".

I 25 morti sono ancora una cifra ufficiosa - i media governativi ne ammettono solo 10 -, diffusa dal gruppo Cenidh che si batte per i diritti umani in Nicaragua. Secondo gruppi per i diritti umani, oltre ai 25 morti, almeno altri 67 manifestanti sono rimasti feriti da proiettili veri o di gomma, altri pestati dai paramilitari della Gioventù Sandinista.