Muslim ban, Usa: decisi nuovi criteri per i visti ai cittadini di sei Paesi islamici
Il divieto è stato parzialmente riattivato dopo che la Corte Suprema vuole verificare la costituzionalità. Eʼ possibile avere il visto se si hanno "stretti legami di famiglia"
L'amministrazione Trump ha fissato nuovi criteri per la concessione dei visti ai cittadini di 6 Paesi a maggioranza musulmana, richiedendo "stretti legami di famiglia o di affari" per l'esenzione dall'applicazione del bando voluto dal presidente.
La decisione giunge dopo che la Suprema Corte ha stabilito di lasciare in vigore il bando presidenziale per chi non ha rapporti familiari o di lavoro con gli Usa.
Il divieto è stato parzialmente riattivato dopo che la Corte
Suprema ha dichiarato di volerne verificare la costituzionalità:
sarà valido per 90 giorni per i cittadini dei sei Paesi e per 120
giorni per i richiedenti asilo. Nella sua versione azzoppata il
muslim ban prevede che non possano entrare negli Stati Uniti
coloro che "non hanno relazioni strette con persone o entità
negli Usa".
Ma ecco quali sono i punti che la Corte Suprema non ha chiarito
e che potrebbero generare caos in queste settimane. Washington ha
inviato delle linee guida alle sue ambasciate, secondo i media
internazionali. Per esempio sul grado di parentela che viene
ritenuto "stretto" abbastanza per giustificare l'ingresso negli
Usa, le nuove linee guida prevedono che la relazione
tra figli e genitori, tra coniugi, tra suoceri e genero/nuora o
tra fratelli sia valida.
La relazione tra nonni e nipoti, tra zii e nipoti, tra cugini,
cognati o fidanzati, invece non è valida per consentire il
superamento del muslim ban.
Inoltre non è definito cosa accade a coloro che hanno fatto
richiesta per un permesso studio o di lavoro e non hanno ancora
ricevuto una risposta.
E non è chiaro se il divieto si applichi anche ai turisti o a
coloro che sono in viaggio per un breve periodo per visitare i
familiari o per coloro che si recano negli Usa per cure mediche.