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Siria, "cessate il fuoco in sette giorni" Russia: terroristi esclusi da tregua

A Monaco trovato lʼaccordo. Il segretario di Stato Usa, John Kerry: "Garantire da subito lʼaccesso agli aiuti umanitari". Oggi la task force dellʼOnu a Ginevra. Gentiloni: lʼaccordo riaccende la speranza

Siria,
-afp

Dopo l'annuncio di Russia e Stati Uniti sull'accordo raggiunto in nottata per un cessate il fuoco in Siria, da rispettare entro una settimana, il presidente siriano Bashar al Assad afferma che continuerà a combattere "fino alla vittoria".

Riyad replica a stretto giro che il suo obiettivo è la destituzione del presidente siriano, "altrimenti non si potrà sconfiggere l'Isis". Mentre le opposizioni siriane in esilio rifiutano la proposta di tregua.

Istituto ricerca: 470mila uccisi in 5 anni - E' di quasi mezzo milione di siriani uccisi il bilancio di cinque anni di violenze in Siria, circa il doppio di quanto documentato un anno e mezzo fa dall'Onu. Lo si apprende dal rapporto aggiornato di un autorevole think tank siriano indipendente, il Syrian Center for Policy Research (Scpr) basato a Beirut.

Gli schieramenti e l'accordo trovato sul cessate il fuoco - Dopo una maratona di incontri a Monaco di Baviera, Mosca e Washington avevano assicurato di aver trovato un compromesso sulla data dell'atteso cessate il fuoco. La Russia, impegnata in prima linea a sostenere l'avanzata governativa e iraniana, chiedeva una tregua per il primo marzo. Gli Stati Uniti, che sono alleati di Arabia Saudita e Turchia, sponsor a vari livelli di insorti anti-regime, invocavano invece un interruzione delle ostilità immediato. L'accordo è stato trovato per un cessate il fuoco a partire dal 19 febbraio.

L'Italia stanzia tre milioni di aiuti - In vista dell'eventuale apertura della tregua umanitaria, il governo italiano ha annunciato di aver stanziato tre milioni di euro a favore della Siria, in particolare nella zona di Aleppo più segnata dall'inasprimento del conflitto negli ultimi giorni.

Assad: "Riconquisteremo il Paese" - Assad ha commentato in serata l'accordo tra Russia e Usa, affermando che il suo governo intende "riconquistare tutto il Paese... anche se per fare ciò ci vorrà molto tempo". Non ha escluso l'opzione diplomatica, ma ha affermato che la guerra continua: "Se negoziamo non significa che fermiamo la lotta al terrorismo", ha detto, usando il termine "terroristi" con cui il regime e i suoi alleati russo e iraniano definiscono chiunque da decenni si oppone al potere degli Assad in piedi da mezzo secolo.

Opposizione siriana: "Prima rimuovere Assad, poi tregua" - Dal canto suo Riad Hijab, portavoce delle opposizioni in esilio sostenute dall'Arabia Saudita e riconosciute come "legittime" da Stati Uniti e da altri Paesi tra cui l'Italia, aveva bocciato la proposta di cessate il fuoco, affermando che ogni tregua è condizionata alla rimozione di Assad e alla cacciata dei Pasdaran iraniani. Il suo numero due, George Sabra, ha usato toni meno perentori affermando che "la decisione finale sul cessate il fuoco spetta ai miliziani che combattono sul terreno".

Arabia Saudita: "Per sconfiggere Isis necessario rimuovere Assad" - Da Monaco il ministro degli Esteri saudita, Adel Jubeir, ha però rincarato la dose, affermando che Riyad ha l'obiettivo prioritario di rimuovere il presidente siriano e che la lotta contro l'Isis passa proprio per la cacciata di Assad dalla presidenza.