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Migranti, Angela Merkel visita i rifugiati Estrema destra la contesta: "Traditrice"

Il ministro Gentiloni: "Basta bacchettate allʼItalia. La convenzione di Dublino valeva per numeri e dimensioni completamente diversi: è ora di modificare le regole dellʼaccoglienza"

merkel proteste
-afp

Angela Merkel visita il centro di rifugiati di Heidenau, in Sassonia, dove ci sono stati violenti scontri fra estremisti di destra e polizia. Un importante segnale di apertura mentre crescono gli episodi di intolleranza verso i migranti. L'estrema destra: "Lei è una traditrice". E alla Merkel, che ha esortato l'Italia ad accelerare sui centri di registrazione, replica il ministro Gentiloni: "Basta bacchettate: l'Italia fa quel che deve".

Migranti, Angela Merkel visita i rifugiati Estrema destra la contesta: "Traditrice"

Estrema destra contesta la Merkel: "Traditrice" - La visita di Angela Merkel è stata accolta da alcune contestazioni dall'estrema destra, che hanno fischiato la cancelliera e le hanno gridato "traditrice". Lo rivelano vari media.

In visita ai profughi anche il presidente tedesco Joachim Gauck, in un centro di accoglienza per richiedenti asilo a Berlino.

Gentiloni al "Corriere": Dublino è superata - In un'intervista al "Corriere della Sera", il ministro spiega così la sua posizione. "Chiedere a Grecia e Italia di fare i compiti a casa sull'immigrazione sarebbe come dire a Paesi colpiti da un'alluvione di accelerare la produzione di ombrelli. Basta con la convenzione di Dublino. I numeri e le dimensioni sono completamente cambiati. E' lora di condividere e modificare le regole dell'accoglienza senza dimenticare le cause profonde: guerre, povertà, dittature".

Gentiloni propone un diritto d'asilo europeo, canali di immigrazione legale verso l'Europa, un riequilibrio della distribuzione degli oneri tra i vari Paesi.

Stop Dublino, la Germania apre ai siriani - Berlino sospende dunque di fatto gli accordi di Dublino e apre ai siriani, dimostrando come la politica voglia assumere un atteggiamento di piena responsabilità di fronte all'emergenza vissuta da centinaia di migliaia di persone che fuggono dalla guerra e dalla disperazione. Aumentano però gli episodi d'intolleranza nel Paese: martedì la sede dell'Spd è stata evacuata per un allarme bomba (infondato) e collegato alle reazioni del partito ai tumulti dei neonazi ad Heidenau (Sassonia). E intanto si allunga l'elenco degli agguati incendiari - di matrice estremista - alle strutture in via di allestimento per accogliere i profughi: l'ultima era una palestra del Brandeburgo, che è stata distrutta.

"I procedimenti di Dublino per i cittadini siriani, in questo periodo, di fatto, non vengono più seguiti dall'ufficio federale per la Migrazione e i Rifugiati", ha detto il portavoce dell'ufficio Christof Sander. Le nuove regole seguono una direttiva, "non una prescrizione formale vincolante" e "tutti i procedimenti non ancora chiusi vengono trattati all'interno del Paese". Gli accordi di Dublino prevedono che i richiedenti asilo facciano invece la loro domanda nel primo Paese Ue in cui arrivano. Se il governo prova a reagire alla complessità della crisi dei profughi - la Germania ha stimato 800 mila richieste d'asilo per il 2015, una vera e propria sfida - Frau Merkel non sta ferma a guardare mentre estrema destra e populisti fomentano l'intolleranza.

La cancelliera ha definito "ributtante" il tentativo dei neonazi di diffondere l'odio, e adesso va personalmente nella cittadina sassone, che ha creato tanto imbarazzo alla Germania. La visita di Sigmar Gabriel ha già provocato forti reazioni: mail di minacce e odio xenofobo hanno bersagliato la sede dell'Spd tutta la giornata, fino alla telefonata che ha annunciato una bomba. La Willy Brandt Haus è stata quindi evacuata. Ma a ispezione finita, la segretaria generale Yasmin Fahimi, che ha ricondotto l'episodio all'escalation del clima anti-profughi, ha assicurato: "La linea politica non cambierà di un millimetro".

Merkel - definita "Mutti Multi-culti", con uno slogan ironico - ha infine visitato un altro luogo sensibile: a Duisburg, nel quartiere problematico di Marxlohs, dove vivono cittadini di 90 nazioni, la cancelliera ha ascoltato ansie di cittadini e immigrati. "Il concetto di tolleranza non va confuso con quello di assenza di regole", ha sottolineato, ribadendo inoltre che serve una distribuzione giusta dei migranti in Ue. Ha anche ripetuto l'invito a Grecia e Italia ad aprire velocemente i centri di registrazione, aggiungendo "vogliamo aiutare". Se l'è cavata decisamente meglio dell'ultima volta quando, incontrando dei profughi, la nettezza con cui ammise che molti torneranno nei loro Paesi fece scoppiare a piangere una ragazzina.