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Marò, ministro indiano: da L'Aja conferma, giurisdizione è nostra

Il tribunale: "Girone resterà sotto lʼautorità della Corte suprema di New Delhi. Si agisca entro tre mesi o prenderemo misure adeguate"

"La giurisdizione sulla vicenda dei marò è un nostro diritto": lo ha dichiarato alla Camera il ministro dell'Informazione indiano Arun Jaitley.

Commentando l'ordinanza de L'Aja, che permette a Salvatore Girone di tornare in Italia durante l'arbitrato, Jaitley ha sottolineato come il "tribunale ha ribadito che i due Fucilieri di Marina restano sotto la tutela della Corte Suprema indiana".

"Ci batteremo per difendere il nostro diritto - ha poi avvertito il ministro - e anche per tutelare le famiglie delle vittime".

Renzi: "Al lavoro per ristabilire buoni rapporti con l'India" - "Festeggiamo la straordinaria notizia che arriva dall'Aja - ha scritto Matteo Renzi sulla sua e-news -. E' un passaggio di grande importanza, che dimostra come sia stata corretta la strategia del nostro governo dopo gli errori evidenti dei momenti iniziali di questa triste vicenda. Adesso lavoriamo tutti insieme per ristabilire ottimi rapporti di amicizia e collaborazione con il popolo e il governo indiano".

L'Aja: Girone resterà sotto la tutela delle autorità indiane -  La sentenza del tribunale, pubblicata il 3 maggio, dice infatti che Girone deve ritornare nel suo Paese dove "resterà sotto l'autorità della Corte suprema indiana durante l'arbitrato". Sarà la stessa Corte suprema che validerà le condizioni concordate da Italia e India. L'Italia aveva chiesto a L'Aja di far rientrare Girone "sotto la responsabilità delle autorità italiane".

Nello stesso documento si legge che "il Tribunale arbitrale ritiene appropriate condizioni, garanzie e procedure stabilite per il sergente Latorre" e suggerisce dunque all'India di adottare le stesse anche per il rientro di Girone.

"Agire entro tre mesi o si prenderanno misure adeguate" - Il testo suggerisce poi: "Queste potrebbero includere, tra le altre, le seguenti condizioni: l'Italia dovrà assicurare che Girone si presenti a un'autorità in Italia designata dalla Corte suprema indiana a intervalli determinati dalla stessa Corte Suprema; Girone dovrà consegnare il suo passaporto alle autorità italiane e non potrà lasciare l'Italia senza il permesso della Corte suprema indiana; l'Italia dovrà informare la Corte suprema indiana sulla situazione di Girone ogni tre mesi".

Sarà necessario che tali misure vengano prese entro tre mesi, altrimenti il presidente del tribunale, il russo Vladimir Golitsyn, potrà prendere misure adeguate.

Spunta l'ostacolo ferie della Corte Suprema - A complicare la vicenda ci sono anche le ferie estive della Corte Suprema indiana, programmate dal 15 maggio al 28 giugno 2016. E' prassi che durante questo periodo l'attività giudiziaria sia praticamente sospesa, anche se in caso di verificata emergenza udienze potranno essere organizzate davanti ad un apposito 'bench' composto da un numero variabile di giudici. In base all'ordinanza del tribunale arbitrale dell'Aja, Italia e India dovranno cooperare "nelle procedure davanti alla Corte Suprema" per la modifica della libertà provvisoria di Girone. Una cooperazione che potrebbe richiedere giorni di preparazione e quindi rallentare il passo del perfezionamento davanti alla Corte delle condizioni per il rientro di Girone.

Pinotti: "Girone sarà a casa entro poche settimane" - Intanto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha assicurato che "Salvatore Girone tornerà in Italia tra qualche settimana, ci sono ancora delle pratiche burocratiche da espletare". Quella di ieri, ha spiegato Pinotti, "è stata una bella notizia nella quale speravamo e per cui abbiamo lavorato silenziosamente a stretto contatto con il team di avvocati che ha gestito il contenzioso internazionale sui due marò. Il tribunale dell'Aja - ha sottolineato - ha riconosciuto quello che chiedevamo e cioé che Girone potesse tornare in Italia e vivere con la sua famiglia".

Ma il percorso, ha sottolineato il ministro, "non è finito: bisogna attendere la conclusione dell'arbitrato, ma sono sicuro che avremo il giusto riscontro". La titolare della Difesa ha poi riferito di aver sentito ieri i due marò ed in particolare Girone, che è apparso "sollevato e contento per la notizia. Sapeva che era un passaggio cruciale".