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Jet russo abbattuto, Obama con la Turchia Putin: "Se si dovesse ripetere reagiremo"

Lavrov rincara la dose: "Terroristi hanno usato il territorio turco per preparare gli attacchi". Medvedev parla di "azioni criminali". Siria, ecco le forze in campo

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"Se si dovesse ripetere reagiremo". Putin lancia un avvertimento alla Turchia dopo l'abbattimento del jet russo. E il ministro degli Esteri Lavrov accusa: "I terroristi hanno usato il territorio turco per preparare gli attacchi. Ma non faremo la guerra alla Turchia". Il premier Medvedev parla di "azioni criminali" mentre Obama si schiera con Erdogan: "Ankara ha il diritto di difendere la propria sovranità". In salvo il pilota sopravvissuto.

Jet russo abbattuto, Obama con la Turchia Putin: "Se si dovesse ripetere reagiremo"

All'indomani dell'abbattimento di un Sukhoi-24 al confine con la Turchia, Mosca annuncia che continuerà i suoi raid in quella zona di frontiera e rivede il suo dispositivo tattico mentre Ankara, sollecitata anche da Washington e dalla Ue, cerca di abbassare i toni.

La Russia dispiega missili anti-aerei a confine con la Turchia - Dopo aver avvicinato alla costa siriana l'incrociatore lancia missili Moskva e deciso di proteggere i bombardieri con i caccia, oggi la Russia ha annunciato che dispiegherà i missili anti-aerei S-400 nella base di Latakia, dove nel frattempo è stato portato il secondo pilota, tratto in salvo dall'esercito siriano. "Dopo quello che è successo martedì, non possiamo escludere qualche altro incidente, ma se succederà dovremo reagire in un modo o nell'altro", ha ammonito Putin, che si prepara a ricevere al Cremlino il presidente francese Francois Hollande, al termine di una reciproca spola diplomatica. Un incontro cruciale, sul quale pesano l'abbattimento del jet russo e le accuse di Mosca ad Ankara

Le accuse ad Ankara del co-pilota e la replica della Turchia - Il premier Dmitri Medvedev ha affermato che si tratta di "una provocazione premeditata". Inoltre il co-pilota sopravvissuto ha sottolineato che non c'è stato "nessuno sconfinamento" e neanche "un avvertimento dai turchi". Le accuse sono state respinte da Ankara che ha diffuso alcune registrazioni audio come presunta prova degli avvertimenti lanciati martedì dal centro di comando della base militare di Diyarbakir.

La Russia spera ancora in una super coalizione anti-Isis - Se dopo gli attentati di Parigi il leader del Cremlino ha sperato che potesse decollare la sua idea di una grande coalizione anti-Isis con l'Occidente e i Paesi della regione, ora appare difficile immaginare Russia e Turchia nella stessa alleanza. Tanto più dopo la proposta di Hollande, subito condivisa da Lavrov, di chiudere il confine turco-siriano, lo stesso sul quale Ankara ha rafforzato il controllo aereo con 18 F16.

Ma Mosca sembra non voler perdere un'occasione unica per riconciliarsi con l'Occidente: l'ambasciatore russo a Parigi, Alexandre Orlov, ha assicurato ai media francesi che il suo Paese sarebbe pronto a costituire uno "stato maggiore comune" nella lotta all'Isis, che comprenda la Francia, gli Usa e anche la Turchia. Una coalizione, a suo avviso, "ancora possibile: torneremo a parlare con la Turchia. E' un nostro vicino, e un vicino importante".

Segnali di distensione da Ankara: "Non vogliamo un'escalation"
- Segnali di distensione arrivano anche da Ankara. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha assicurato di non avere "assolutamente alcuna intenzione di provocare un'escalation dopo questa vicenda", concordando su questo punto con Obama. Sulla stessa lunghezza d'onda il suo premier, Ahmet Davutoglu: "La Russia è nostra amica e nostra vicina. Abbiamo fornito alle autorità russe le informazioni necessarie sul jet" abbattuto, "non vogliamo un'ulteriore escalation. I canali di comunicazione restano aperti".

A rompere il ghiaccio è stato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, che ha telefonato a Lavrov e, pur giustificando l'abbattimento del jet, ha espresso le condoglianze e il rammarico per l'accaduto. I due dovrebbero incontrarsi a breve, forse a Belgrado, secondo fonti di Ankara, ma Lavrov per ora non conferma.

Entrambi i Paesi non hanno alcun interesse di farsi una "guerra"
- Sullo sfondo di una crisi economica che attanaglia entrambi i Paesi, neppure la Russia è interessata davvero a privarsi di un partner commerciale ed energetico di primo piano. E Putin dovrà forse prendere atto di aver sottovalutato gli interessi di Ankara in un conflitto che, prima di essere una crisi internazionale, è una crisi regionale dove la Turchia gioca il suo ruolo indipendentemente dalle grandi potenze e non rinuncia a proteggere ai suoi confini la minoranza turcofona dei turcomanni siriani, anche in funzione anti-curdi.