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Italiani detenuti in India liberi: la Corte suprema annulla lʼergastolo

Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, gli italiani accusata di aver ucciso il loro compagno di viaggio, sono stati rilasciati. Attesi in Italia forse nel weekend

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Sono stati rilasciati e potrebbero rientrare in Italia già questo weekend Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, i due italiani per i quali la Corte suprema indiana ha annullato la condanna all'ergastolo. Contro Bruno, 31 anni, e Boncompagni, 42, si era espressa l'Alta corte dello Uttar Pradesh: i due, arrestati nel 2010, erano accusati di aver ucciso a Varanasi Francesco Montis, loro compagno di viaggio.

Italiani detenuti in India liberi: la Corte suprema annulla lʼergastolo

La sezione n.12 della Corte suprema, presieduta da Anil R. Dave, ha dichiarato che "la sentenza dell'Alta corte è stata annullata" e ha stabilito che gli autori dell'appello "siano subito rimessi in libertà". L'ambasciatore d'Italia Daniele Mancini, presente in aula, ha espresso "grande soddisfazione per il risultato ottenuto".

"Gioia immensa" - E' stata la madre di Tomaso, Marina Maurizio, a dire che i due rientreranno a giorni. "L'ambasciatore Daniele Mancini che ha seguito la vicenda e che ringrazio immensamente li porterà da Varanasi e Delhi - ha detto -. Quindi farà loro i documenti. Li imbarcherà su un aereo e torneranno a casa presto, forse già entro il fine settimana".

"Per noi è una gioia immensa - dice commossa la donna - Sapevamo che i nostri ragazzi non avevano colpe. Ora è giusto che tornino a casa".

Un incubo cominciato nel 2010 - L'odissea di Tomaso, di Albenga, ed Elisabetta, torinese, comincia nel febbraio del 2010. I due erano in vacanza in India con Francesco Montis, 30 anni, di Terralba, provincia di Oristano, amico di Tomaso e fidanzato di Elisabetta. Il 4 febbraio il giovane sardo si sente male: gli amici chiamano immediatamente i soccorsi e contattano l'ambasciata italiana. Francesco muore poche ore dopo. La giustizia indiana comincia a indagare, e porta in cella a Varanasi Tomaso ed Elisabetta. Secondo gli inquirenti, sul corpo di Francesco ci sarebbero dei lividi, segno di una colluttazione.

Fine di un'odissea - "E' davvero una sentenza importante - dice ancora la madre di Tomaso -, perché ne cancella ben due di altrettanti gradi di giudizio inferiori. Per questo i nostri legali ci avevano invitato alla prudenza. Non posso neppure dire che si sia trattato di una giustizia indiana lenta, perché nel nostro caso in cinque anni sono stati percorsi tre gradi di giudizio, e il terzo, in Corte Suprema, è stato il più rapido di tutti".

Farnesina: soddisfazione per italiani liberati - La Farnesina accoglie "con soddisfazione la decisione della Corte Suprema indiana" di annullare l'ergastolo di Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni. Lo si legge in una nota in cui il ministero degli Esteri ricorda di aver seguito negli anni, anche attraverso l'ambasciata d'Italia a Delhi, "con grande attenzione la vicenda".

"E' uno scherzo?" - "Che cosa è, uno scherzo?". Così Tomaso Bruno e Elisabetta Boncompagni hanno accolto la notizia dell'annullamento dell'ergastolo. "Quando li ho convocati nel mio ufficio per dire che sarebbero stati scarcerati - ha detto il direttore del carcere di Varanasi, Ashish Tiwari - pensavano scherzassi". Poi, ha aggiunto, "sono stati sopraffatti dalla gioia".

Madre vittima: hanno ucciso mio figlio due volte - "Sono senza parole, non dovevano farli uscire. E' come se avessero ucciso di nuovo mio figlio". Rita Concas, la mamma di Francesco Montis, ha commentato così la cancellazione dell'ergastolo.