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Strage al night a Istanbul, l'Isis rivendica l'attacco di Capodanno

Sono state diffuse nuove foto del presunto killer. Il Califfato: "Turchia serva della croce". Blitz della polizia: 12 fermi

L'Isis ha rivendicato l'attentato di Capodanno al night club "Reina" di Istanbul che ha fatto 39 morti.

L'attentatore potrebbe provenire dallo Xinjiang, nella Cina nordoccidentale, dove risiede la comunità degli uiguri, una minoranza musulmana e turcofona. Per la caccia all'uomo sono stati mobilitati migliaia di agenti. Il Califfato ha definito la Turchia "serva della croce". Intanto, spunta un video-selfie del presunto killer.

"Continuando le benedette operazioni che lo Stato islamico sta conducendo contro il protettore della croce, la Turchia, un eroico soldato del califfato ha colpito una delle più famose discoteche in cui i cristiani celebrano la loro festività apostata", afferma la dichiarazione con cui lo Stato islamico ha rivendicato la strage.

Vendetta per la Siria - Nel comunicato di rivendicazione, l'Isis fa inoltre riferimento al ruolo giocato dalla Turchia nel conflitto in Siria, avvertendo che "il governo di Ankara dovrebbe sapere che il sangue dei musulmani, uccisi dai suoi aerei e dalla sua artiglieria, provocherà fiamme nella sua casa per volere di Dio".

Nuove foto dell'attentatore: non aveva la barba - Intanto sono state diffuse nuove foto del presunto killer che smentiscono quelle circolate in precedenza. L'attentatore, come emerge dalle immagini di una telecamera di sorveglianza diffuse dall'agenzia di stampa Dogan, sarebbe un uomo dai capelli neri e senza barba. Nelle ultime ore, invece, diversi media locali aveva indicato come autore della strage un uomo con la barba.

Il killer potrebbe venire dalla Cina - L'autore della strage potrebbe provenire dallo Xinjiang, nella Cina nordoccidentale, dove risiede la comunità degli uiguri, una folta minoranza musulmana e turcofona. E' una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti turchi, secondo quanto riportato diversi media locali. Seguendo anche le indicazioni offerte dai tratti somatici del presunto killer, apparso in alcune immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza, le indagini seguono inoltre la pista secondo cui potrebbe essere originario dell'Asia centrale (Uzbekistan o Kirghizistan), come alcuni dei responsabili della strage di fine giugno all'aeroporto Ataturk di Istanbul.

Esplosi almeno 180 colpi - L'assalitore ha scaricato sulla folla 180 proiettili, prima di abbandonare l'arma e darsi alla fuga. Secondo il quotidiano HaberTurk, gli esperti lo hanno dedotto dal fatto che abbia cambiato sei caricatori. L'attentatore sarebbe arrivato nel quartiere Ortakoy in taxi, avrebbe camminato verso la discoteca Reina e aperto il fuoco sulla guardia all'ingresso, per poter entrare e sparare sulla folla. Si sarebbe poi dato alla fuga nel caos, dopo aver abbandonato l'arma, e la polizia lo sta cercando. Gli investigatori non hanno trovato impronte digitali sull'arma.

Legami con cellula dell'attentato in aeroporto - Probabilmente, riferisce la polizia turca, l'autore della strage potrebbe essere legato alla stessa cellula che a giugno colpì l'aeroporto Ataturk, provocando 47 morti e gli inquirenti stanno indagando se è stato lo stesso gruppo a condurre entrambi gli attacchi.

Operazione della polizia: 12 fermi - Blitz delle forze speciali turche in vari quartieri di Istanbul dopo la strage al Reina. Secondo la Bbc, il totale dei fermi dopo l'attentato è di 12: si tratta di persone collegate all'attacco. Gli investigatori stanno cercando di identificare con rapidità l'uomo ripreso dalle telecamere.