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Isis, Stati Uniti: già speso un miliardo Siria, decapitati 4 miliziani curdi

Il dossier sui costi della campagna contro il Califfato è stato pubblicato dopo che gli Usa hanno condotto 220 raid aerei in Iraq e 40 in Siria

isis raid usa
-afp

Gli Usa hanno già speso una cifra che va dai 780 milioni ai 930 milioni di dollari per combattere l'Isis in Iraq e in Siria. Lo afferma un rapporto del Center for Strategic and Budgetary Assessments, secondo cui Washington sborserebbe dai 200 ai 320 milioni al mese se schierasse sul terreno 2mila soldati. Mentre se le truppe fossero di 5mila unità e gli attacchi aerei condotti a un ritmo di 150 al mese, il costo salirebbe fino a 570 milioni al mese.

Un attacco massiccio costerebbe quasi due miliardi al mese - La campagna Usa contro l'Isis costerebbe da 1,1 a 1,8 miliardi di dollari al mese. Queste le stime contenute nel rapporto dell'agenzia di Washington, che per il calcolo ha considerato uno scenario di 200 raid al mese oltre a una massiccia presenza di truppe di terra, pari a 25 mila soldati inviati in Siria e in Iraq.

Su base annua, e per quanto riguarda la campagna aerea, raid a "bassa intensità" costerebbero dai 2,4 miliardi ai 3,8 miliardi di dollari. Mentre in caso di un numero di attacchi più frequente, il costo potrebbe oscillare tra i 4,2 miliardi e i 6,8 miliardi l'anno. Il dossier sui costi della guerra contro il Califfato è stato pubblicato dopo che gli Stati Uniti hanno portato a termine 220 raid aerei in Iraq e 40 in Siria. Senza dimenticare che sono stati lanciati anche 47 missili Tomahawk dalle navi americane, ognuno dei quali ha un costo che supera il milione di dollari.

Intanto proseguono le decapitazioni dell'Isis. Questa volta a farne le spese sono stati 4 miliziani curdi, tutti decapitati. I jihadisti dello Stato islamico avevano catturato i 4 nei combattimenti vicino alla città siriana di Kobane. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani, sottolineando che le teste delle vittime, di cui tre donne, sono state esposte nella città di Jarablus. L'Ong aggiunge che le forze dell'Isis continuano ad avanzare dal lato orientale verso Kobane, vicino al confine con la Turchia.

Gran Bretagna: c'è il rischio minaccia nucleare - Lancia un nuovo allarme il ministro britannico degli Interni Theresa May, secondo cui se l'Isis non viene contrastato e continua a proliferare in Iraq e Siria, potrebbe diventare un "vero Stato terroristico" e costituire anche una minaccia nucleare, in quanto potrebbe dotarsi di armi "chimiche, biologiche e perfino nucleari".

Il ministro ha poi tratteggiato la minaccia che il gruppo terrorista costituisce per la Gran Bretagna, che nei giorni scorsi ha autorizzato raid aerei in Iraq, e ha sottolineato come l'Isis stia già utilizzando il nuovo territorio sotto la sua influenza per addestrare uomini e donne, ideando allo stesso tempo "nuovi metodi per uccidere in maniera indiscriminata".