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Iraq, si stringe lʼassedio dellʼesercito per strappare la città di Tikrit allʼIsis

Le forze di Baghdad, prendendo il controllo di unʼimportante arteria di comunicazione, hanno tagliato una via di rifornimento degli jihadisti

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Le forze governative irachene e le milizie sciite loro alleate nella battaglia contro lo Stato islamico hanno preso il controllo di un'importante arteria di comunicazione a est di Tikrit. La cittadina è controllata dall'Isis ma da giorni si trova sotto attacco da parte delle forze lealiste. L'esercito e i miliziani controllano ora l'autostrada che collega Al Dor con Kirkuk, tagliando così una delle vie di rifornimento per gli jihadisti.

Hezbollah iracheni conquistano città a sud di Tikrit - Intanto l'ala irachena del movimento armato sciita filo-iraniano Hezbollah ha annunciato di aver conquistato una località 20 km a sud di Tikrit, nel quadro dell'offensiva iracheno-iraniana per conquistare la cittadina in mano allo Stato islamico. Gli Hezbollah iracheni hanno affermato di aver preso al Dor, roccaforte del baatismo e del sunnismo anti-iraniano e luogo natale di Izzat ad Duri, ex braccio destro del defunto presidente Saddam Hussein.

I miliziani conquistano un altro campo petrolifero - L'Isis si è impadronita di un altro campo petrolifero libico, quello di El Ghani, nel centro del Paese. Durante l'assalto otto guardie sono rimaste uccise. Secondo fonti locali, sarebbe il quarto giacimento preso dallo Stato islamico. Il portavoce delle Guardie degli impianti (le "Pfg") aveva però annunciato un ritiro dei miliziani dai campi di Dahra e Bahi.

Su Twitter quasi 50mila account pro-Isis - Nonostante la guerra lanciata da Twitter contro l'Isis - costata minacce al numero uno della società Jack Dorsey e ai dipendenti - gli account che operano sul microblog per conto dei terroristi del Califfato sfiorano i 50mila. Lo rivela uno studio americano secondo il quale questo dato è riferito agli ultimi tre mesi del 2014.

Gli account pro-Isis sono per lo più localizzati nei territori occupati dai militanti in Iraq e Siria, ma anche in Arabia Saudita. Tre quarti di loro twitta in arabo, mentre uno su cinque utilizza la lingua inglese. In media ogni account ha circa mille follower.