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Isis dichiara guerra anche ai gatti: una fatwa li vieta a Mosul

Lʼeditto emesso dal Califfato nellʼultima sua roccaforte irachena punisce gli abitanti che allevano mici, colpevoli a loro volta di aver profanato i cadaveri dei jihadisti

Anche i gatti sarebbero finiti nel mirino dell'Isis.

Come riferisce il giornale inglese "Daily Mail", a Mosul, roccaforte irachena del Califfato, è stata emanata una fatwa, un editto, cioè, che vieta l'allevamento dei felini. Quale sarebbe la colpa dei mici? Il divieto arriva dopo la diffusione sui social media arabi di foto scattate a Fallujah, a Ovest di Baghdad, liberata dall'esercito iracheno a luglio, dove si vedono gatti attorno ai cadaveri dei jihadisti.

Gli abitanti di Mosul, che hanno appreso dell'editto attraverso la tv satellitare irachena al Sumaria, sono avvertiti: "Non oppponetevi alla legge". "L'organizzazione di Daesh (sinonimo di Isis), attraverso il suo comitato centrale della fatwa ha messo al bando qualsiasi forma di allevamento di gatti all'interno delle case di Mosul", ha confermato ad al Sumaria un'abitante di Ninive, provincia nel Nord dell'Iraq di cui Mosul è il capoluogo.

"Tutti gli abitanti della città sono stati avvertiti di applicare la fatwa e di non opporsi" alla direttiva impartita dagli uomini del Califfo Abu Bakr al Baghdadi. Secondo quando ricordato dal sito della tv al Sumaria, da quando al Baghdadi ha preso il controllo di Mosul, "ha emesso decine di editti analoghi consoni alla sua visione e ideologia".

Non mancano, però, i dubbi sulla autenticità della fatwa emessa dallo Stato Islamico. A parte la testata inglese, un sito come "Iraqi News" citato dal "Daily" ha parlato solo del divieto di tenere i gatti in casa, non di “caccia” ed “epurazione” di felini.