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Immigrazione, l'Onu lancia l'allarme: "Record di migranti nel Mediterraneo"

Oltre 137mila persone hanno attraversato le acque verso lʼEuropa. LʼUnhcr: "Crisi di proporzioni storiche, rifugiati vanno protetti"

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Sono 137mila, una cifra record, i rifugiati e migranti che hanno attraversato il Mediterraneo verso l'Europa durante i primi 6 mesi del 2015, l'83% in più dallo stesso periodo del 2014, di cui la maggioranza era in fuga da guerre, conflitti o persecuzioni.

Lo ha reso noto l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). La crisi del Mediterraneo, di "proporzioni storiche", è quindi soprattutto una crisi di rifugiati da proteggere.

L'Unhr precisa che un terzo degli uomini, donne e bambini che sono arrivati via mare in Italia o in Grecia, provenivano dalla Siria, i cui cittadini sono quasi universalmente considerati aventi diritto allo status di rifugiato o ad altre forme di protezione. Il secondo paese di provenienza è l'Afganistan seguito dall'Eritrea, ed anche in questi casi si tratta di persone da considerare rifugiati.

Aumento esponenziale degli sbarchi -

I dati evidenziano un aumento dell'83% del numero di sbarchi da gennaio a giugno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (137mila rispetto ai 75mila), precisa l'Unhcr ricordando che solitamente le traversate aumentano nella seconda metà dell'anno, in particolare durante i mesi estivi. Il rapporto mostra inoltre che la via del Mediterraneo orientale dalla Turchia verso la Grecia ha ormai superato la rotta Mediterraneo centrale (dal nord Africa verso l'Italia) come principale fonte di arrivi marittimi.

Calo dei morti in mare negli ultimi due mesi -

L'Unhcr si sofferma anche sul numero di morti in mare, salito a livelli record in aprile e poi è sceso drasticamente a maggio e giugno. Un calo "incoraggiante, segno che con la giusta politica, sostenuta da una risposta operativa efficace, è possibile salvare più vite in mare", ha osservato l'Alto commissario Onu per i rifugiati, Antonio Guterres.