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Il 2016 ha portato nei nostri cieli Catalina, splendida cometa a due code

Nei prossimi dodici mesi il cielo darà spettacolo, tra eclissi di sole e allineamenti particolari di stelle e pianeti

Il 2016 ha portato nei nostri cieli Catalina, splendida cometa a due code - foto 1
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E' arrivata nel nostro cielo la cometa di Natale, chiamata Catalina.

A due code, è stata scoperta nel 2013 e ha raggiunto il 15 novembre la distanza minima dal sole. Visibile dall'inizio dell'anno, rimarrà nel cielo stellato ancora per qualche giorno in un anno che promette spettacolo. Tra pianeti in bella vista ed eclissi, diversi saranno gli appuntamenti nei prossimi dodici mesi in cui sarà il caso di mettersi con il naso all'insù.

Il 2016 ha portato nei nostri cieli Catalina, splendida cometa a due code

Il pianeta Mercurio a maggio transiterà davanti al disco solare offrendo uno spettacolo atteso da ben dieci anni. La scena gli verrà poi rubata da Marte, che tornerà in opposizione dopo due anni per farsi ammirare meglio, e poi ancora dal Sole, con due eclissi. In aggiunta, anche diverse piogge di stelle cadenti.

"Catalina è venuta a farci gli auguri di Capodanno", afferma l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. La cometa si è infatti posta vicino alla brillante stella Arturo, nella costellazione di Boote. Ma continuerà a farci compagnia anche in questi giorni e "il 17 gennaio raggiungerà la minima distanza dalla Terra", come ricordano gli esperti dell'Unione Astrofili Italiani (Uai).

Il 9 marzo sarà il giorno dell'eclissi totale di Sole. "Purtroppo non sarà visibile in Italia, ma solo nell'Oceano Pacifico", avverte Paolo Volpini della Uai. L'appuntamento si rinnoverà il primo settembre con un'eclissi anulare "che sarà visibile in Africa Centrale, Oceano Indiano e Oceano Atlantico", aggiunge l'esperto.

Il 9 maggio toccherà a Mercurio l'ardua impresa di oscurare il Sole: ci proverà timidamente, trasformandosi in un piccolo puntino nero che attraverserà il grande disco solare in una lenta marcia lunga sette ore. Dunque telescopi puntati con le dovute precauzioni per la vista, per non perdere uno spettacolo atteso da 10 anni che si ripresenterà solo nel 2019.

Pochi giorni dopo, il 22 maggio, sarà il turno di Marte, che tornerà in opposizione dopo due anni offrendoci le migliori condizioni di visibilità: "Sarà più vicino a noi rispetto al 2014 - sottolinea Masi - ma sarà un po' penalizzato per l'altezza più bassa sull'orizzonte nei cieli italiani".