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I siriani esultano: "Abbiamo cacciato i jihadisti dell'Isis da Palmira"

Secondo le autorità di Damasco i miliziani sono in rotta dopo una feroce battaglia nei sobborghi della città. Al sicuro le rovine dellʼantica città

isis palmira
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Le autorità di Damasco fanno sapere che a Tadmur, la moderna Palmira, la situazione "è sotto controllo" e che i siti archeologici non sono stati danneggiati.

L'attacco dell'Isis, secondo i siriani, è stato respinto e i jihadisti dell'Isis si stanno ritirando in ordine sparso. "Li abbiamo cacciati dal nord della città", assicura il governatore provinciale Talal Barazi, mentre la tv di stato siriana afferma che decine di jihadisti sono stati uccisi.

I siriani esultano: "Abbiamo cacciato i jihadisti dellʼIsis da Palmira"

Secondo il governatore della provincia di Homs, citato dall'agenzia governativa Sana, l'esercito ha eliminato gli ultimi gruppi di jihadisti nel villaggio di Al Ameriyeh, a Nord-Est di Palmira, e sulle colline che sovrastano il sito archeologico della città, e ora le antiche rovine del sito sono ora "al sicuro".

Da parte sua il responsabile del sito archeologico, Mamoun Abdulkarim, ha confermato la ritirata dei militanti jihadisti che erano arrivati a circa un chilometro dal gioiello dell'architettura classica protetto dall'Unesco. "Oggi abbiamo buone notizie - ha detto Abdulkarim - ci sentiamo molto meglio. Non ci sono stati danni alle rovine. Ma questo - ammonisce - non significa che non dobbiamo avere più paura".

Gli attivisti dei comitati locali anti-Assad riferiscono che i caccia dell'aviazione siriana hanno bombardato i sobborghi settentrionali e meridionali della città, dove ci sono stati violenti scontri tra governativi e Isis. Nella battaglia si contano 76 morti, 29 milizioni miliziani Isis e 47 governativi.

L'aviazione, intanto, continua a bombardare le postazioni dello Stato islamico nei pressi del giacimento petrolifero di Al Hill, non lontano dalla città, che sabato era stato conquistato dai jihadisti, oltre che le colonne dei miliziani dell'Isis in ritirata verso la città di Al Sukhna, una trentina di chilometri a Est, sull'autostrada che porta verso Deyr az Zor.