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Il governo cinese ferma i giovani che vogliono andare alla Gmg

Controlli e interrogatori per bloccare il flusso di coloro che si stanno recando in Polonia per incontrare il Papa

Migliaia di ragazzi provenienti da tutto il mondo attendono Papa Francesco in Polonia per la Giornata Mondiale della Gioventù. Per molti però non è stato facile raggiungere Cracovia, per alcuni è stato addirittura impossibile. AsiaNews fa sapere che decine di giovani e di sacerdoti cinesi sono stati bloccati mentre erano già saliti sull'aereo diretto in Europa.

Sono stati poi interrogati per ore all'immigrazione, sono stati “ammoniti” e rimandati a casa con l'ordine di non contattare nessuno all'estero.

Il gruppo fermato era composto da ragazzi di Pechino e delle diocesi circostanti. Il governo li accusa oggi di aver “violato le direttive per i viaggi all'estero”, ha ritirato loro i passaporti e ha minacciato il parroco di “gravi conseguenze” se avessero di nuovo “violato la legge”. A questa 31ensima edizione della Gmg si calcola che ci saranno solamente 2mila giovani provenienti dalla Cina popolare. Alcuni hanno dovuto rinunciare al viaggio anche per la crisi economica.

Il governo, riporta AsiaNews, ha intenzione di controllare anche tutti i connazionali che sono riusciti ad arrivare in Polonia. Come? Alcuni dipendenti di aziende cinesi in Plolonia e funzionari di diversi Istituti culturali cinesi sul territorio polacco di andare in giro per i luoghi della Giornata con la bandiera cinese, avvicinando gli altri gruppi cattolici di conterranei. Una trappola che verrà tesa per cercare di ottenere più informazioni possibili. Così, rientro in patria, i “fedeli disubbidienti” saranno molto probabilmente sottoposti a lunghi interrogatori. Ma a rischiare maggiormente sono i sacerdoti: potrebbero perdere l'incarico pastorale o gli aiuti governativi a sostegno della sua parrocchia.