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Germania, media: genitori attenti a Cayla, può violare privacy

Eʼ lʼallerta lanciata dallʼAutorithy tedesca, Federal Network Agency, secondo cui la bambola iperconnessa potrebbe essere hackerata violando così la privacy dei più piccoli

Sembrerebbe uscita dal racconto di Orwell "1984", come l'ultimo strumento di controllo sulla popolazione da parte del Grande Fratello.

Invece si tratta di un giocattolo per bambini: una bambola iperconnessa, dotata di microfono e sistema bluetooth, in grado di interagire con i bimbi (immagazzina dati e risponde alle domande). Cayla è stata messa in commercio negli Usa e in alcuni Paesi dell'Ue, come la Germania. Ed è proprio in Germania che l'Autorità garante delle telecomunicazioni ha messo in allerta i genitori poiché potrebbe essere violata la privacy dei più piccoli.

La casa produttrice, Genesis Toys, si è trincerata nel silenzio, non allontanando le preoccupazioni dell'Autorità tedesca. Da parte sua, Vivid Toys, il gruppo che distribuisce Cayla, ha affermato che i casi di hackeraggio verificatisi sono stati isolati e i tecnici hanno fatto in modo che non si ripetano.

Ci si chiede cosa possa accadere nel caso in cui si debba aggiornare l'app, che permette alla bambola di interagire. Molti esperti sono concordi nel dire che il problema non è stato ancora risolto in via definitiva.

La Commissione Ue per la Giustizia intanto ha avviato un'indagine e il suo commissario, Vera Jourova, ha dichiarato alla Bbc: "Non prendiamo sotto gamba il problema, siamo molto preoccupati dell'impatto che le bambole iperconnesse possano avere sulla sicurezza e sulla privacy dei bambini". Cayla non si trova nel mercato italiano, ma potrebbe essere reperita online.