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Gb, l'Ue potrebbe pagare le tasse di residenza dopo la Brexit

Secondo indiscrezioni, Juncker sarebbe disposto ad accollarsi 72 sterline per ogni richiesta di "residenza permanente" nel Regno Unito da parte di cittadini dellʼUnione Europea.

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L'Unione europea potrebbe pagare la tassa per i cittadini Ue che chiederanno di rimanere in Gran Bretagna dopo la Brexit.

Il ministero dell'Interno britannico ha minacciato di far pagare 72 sterline per ogni richiesta di "residenza permanente" nel Regno Unito. Per poter inoltrare tale richiesta bisogna dimostrare di aver vissuto in maniera continuativa negli ultimi cinque anni nel Paese e di non avere reati a carico.

La posizione dell'Ue - Secondo il quotidiano inglese The Guardian, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker avrebbe espresso il suo apprezzamento sull'ipotesi che l'Ue si faccia carico di questa imposta attraverso il bilancio Ue e ha dichiarato che ne discuterà con la premier britannica Theresa May personalmente.

I costi - Nei prossimi giorni Londra pubblicherà online il nuovo procedimento per fare richiesta e ha già annunciato che il costo sarà "non più di quello per un passaporto" per la maggior parte dei richiedenti.

Nessun costo aggiuntivo per chi si è già mosso - I cittadini europei che hanno già fatto domanda con successo per la residenza permanente non dovranno pagare ulteriori tasse.

Posti di lavoro in più - Il ministro dell'Interno Amber Rudd sta intanto cercando di reclutare personale per gestire la mole di richieste e lo scorso anno aveva parlato di almeno 700 dipendenti in più da assegnare a questo ruolo, 500 entro aprile. Non è ancora chiaro, però, quanti dei tre milioni di cittadini Ue che si trovano attualmente nel Regno Unito faranno richiesta per lo status di residenza permanente e quindi a quanto ammonterà il reale lavoro da gestire all'indomani del divorzio Londra-Bruxelles.