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Brexit, boom di firme per nuovo referendum: superata quota di 3 mln

Continua il caos nel Regno Unito. Mentre da Londra viene lanciata unʼiniziativa popolare, gli scozzesi reclamano lʼindipendenza, ma la premier frena e parla di una possibilità per fermare tutto

Dopo il sì alla Brexit, sono ormai più di tre milioni i britannici che hanno firmato la petizione al Parlamento perché il Regno Unito organizzi un secondo referendum sull'uscita dall'Ue.

La proposta chiede "l'applicazione di una norma per cui, se il voto a favore di uscire o restare è al di sotto del 60%, con partecipazione minore del 75%, dovrebbe convocarsi un'altra consultazione".

Non solo Londra vuole un altro referendum - A reclamare una nuova votazione sono anche gli "expat", i britannici residenti all'estero, che sostengono di non aver potuto votare poiché non hanno mai ricevuto il materiale postale per farlo. L'epicentro comunque è chiaramente Londra ma, con il passare delle ore, compaiono nuove concentrazioni di firme lontano dalla capitale. Anche in zone dove ha vinto nettamente il "Leave", come in Cornovaglia. Basta aggiornare la visualizzazione della pagina web per vedere il conteggio aumentare senza sosta.

Ampiamente superato il margine per un dibattito parlamentare - Servono solo 100mila firme per imporre un dibattito parlamentare, ma le dimensioni della richiesta pongono innanzitutto un interrogativo: per la Brexit hanno votato 17,4 millioni di elettori. Cosa accade se altrettanti chiedono la ripetizione del voto?.

Nicola Sturgeon e l'ipotesi di veto sulla Brexit - La premier scozzese Nicola Sturgeon, intanto, ha detto alla Bbc che il Parlamento di Edimburgo potrebbe provare a bloccare l'uscita dall'Unione europea della Gran Bretagna. L'esito del referendum in Scozia è stato diverso rispetto a quello britannico complessivo (il "Remain" ha vinto con il 62% dei voti contro il 38%, il "Leave" ha vinto invece con il 52% contro il 48%). Per Sturgeon l'ipotesi di un veto, fin dove la legge lo consente, non è irrealistica.

Gli scozzesi vogliono l'indipendenza, ma la premier Sturgeon frena - Intanto dopo la vittoria del "Leave" al referendum sulla Brexit, il 52% degli scozzesi chiede di separarsi da Londra. E' quanto emerge da un sondaggio realizzato subito dopo l'esito del voto e a poco meno di due anni dal referendum in cui vinsero i "no" alla separazione. "Il Regno Unito del 2014 non esiste più - dichiara la leader scozzese -. L'indipendenza non è però il mio primo obiettivo. Lo è la difesa degli interessi della Scozia".

Il leader laburista silura il suo ministro ombra Hilary Benn - L'esito del referendum sulla Brexit non ha avuto conseguenze solo sul partito Conservatore del premier dimissionario David Cameron. Il ministro degli Esteri ombra Hilary Benn avrebbe infatti tentato un golpe interno al partito Laburista per spodestare Jeremy Corbyn. E, di risposta, il leader del partito ha deciso di silurarlo. "Se Jeremy rimarrà leader c'è sfiducia nella nostra possibilità di vincere le elezioni", aveva detto Benn.