Dalle viscere della terra in cui sono imprigionati da due settimane, i ragazzi della grotta di Tham Luang inviano messaggi ai genitori che trepidano per loro in superficie. Tra cuori e parole dolci, gli occhi degli adulti non hanno più lacrime da piangere. "Vi amo, papà e mamma, non preoccupatevi per me, posso prendermi cura di me", recita quello di Pheerapat, soprannominato "Night", che ha compiuto 16 anni. "Se esco, per favore puoi portarmi del maiale e delle verdure grigliate?", scrive, invece, alla madre Phiphat Photi, 15 anni, meglio conosciuto come "Nick". "Sono via da due settimane, ma tornerò e ti aiuterò a vendere le tue cose", rassicura il papà negoziante un altro bimbo intrappolato. "Sono così felice di vedere la sua lettera, la sua calligrafia, sto quasi piangendo", ha commentato proprio la madre di Night, Supaluk Sompiengjai, all'agenzia di stampa Afp. "Non importa quanto tempo aspetterò finché sarà al sicuro", ha aggiunto
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