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Ferguson, nelle strade esplode la rabbia L'agente: "Non è stata un'esecuzione"

Inviata la Guardia Nazionale. Decine di edifici in fiamme, spari contro un poliziotto. Sessantun arresti in città e altri 21 a St. Louis. Tensione in tutti gli Usa. Lʼagente Darren Wilson: "Stavo facendo il mio lavoro". Minneapolis, donna investita e trascinata per metri in strada

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-afp

Il governatore del Missouri, Jay Nixon, ha deciso di inviare rinforzi della Guardia Nazionale a Ferguson, per appoggiare la polizia locale, dopo l'esplosione delle proteste per la mancata incriminazione dell'agente che sparò e uccise il 18enne Michael Brown. Almeno una dozzina di edifici sono stati date alle fiamme. Uditi oltre 150 colpi di arma da fuoco. Il bilancio è di 61 arresti in città e altri 21 a St. Louis.

Ferguson, nelle strade esplode la rabbia Lʼagente: "Non è stata unʼesecuzione"

La protesta a Ferguson per la mancata incriminazione è proseguita fino alle prime ore del mattino. Il bilancio è di 61 arresti in città e altri 21 a St. Louis. I manifestanti hanno incendiato auto e diversi palazzi, e saccheggiato alcuni negozi, mentre la Guardia nazionale convocato dal governatore del Missouri, Jay Nixon, si è limitata a proteggere gli edifici "critici".

Cortei in tutti gli Usa - Per disperdere la folla, gli agenti in tenuta antisommossa hanno usato i lacrimogeni. L'ondata di indignazione si è estesa nelle principali città americane dove decine di migliaia di persone - afroamericani, ispanici, asiatici, ma anche moltissimi bianchi - hanno manifestato per tutta la notte. Cortei a Baltimora, Seattle, Kansas City, Los Angeles, e all'Università di Palo Alto, in California. La preoccupazione delle autorità sono legate soprattutto ai possibili disordini che si potrebbero verificare nel lunghissimo weekend del Thanksgiving.

Agente: "Non è stata un'esecuzione" - "Mi dispiace molto per la perdita di una vita, ma ho fatto semplicemente il mio lavoro". Così l'agente Darren Wilson nella prima intervista alla ABC News, di cui sono state rese note alcune anticipazioni, dopo la decisione di non incriminarlo. L'intervista è la prima del poliziotto dopo la tragedia avvenuta il 9 agosto scorso. Da allora, l'agente Wilson non è mai comparso in pubblico se non per unirsi alle nozze con una collega, il 24 ottobre scorso. Wilson si dice dispiaciuto, ma afferma che la sua coscienza "è pulita perché stavo facendo il mio lavoro". Wilson ha poi descritto la dinamica di quanto accaduto quel giorno e che il teenager ha afferrato la sua pistola mentre il poliziotto era dentro l'auto. Lui, Wilson, temeva per la sua vita e "ho dovuto sparargli. Mi dispiace, ma non avrei fatto nulla di diverso" quel giorno, ha detto.

Proteste in Minnesota, donna investita e trascinata da un'auto - Brutto incidente in Minnesota dove, durante le proteste a Minneapolis, un'auto si è lanciata contro la folla investendo una donna e trascinandola per qualche metro. L'automobilista, ancora non identificato, è stato ripreso da un video. L'auto è piombata sui dimostranti, e ha trascinato la donna lungo la strada, mentre un altro manifestante si aggrappava disperatamente al veicolo cercando di fermarlo. Nelle immagini si vedono i presenti che urlano e accorrono per cercare di aiutare la donna, l'auto che si ferma un attimo prima di ripartire. Poco dopo l'automobilista è stato fermato dalle forze di sicurezza, ma ancora non si conosce la sua identità.

Obama: il problema è di tutta l'America - "Dare fuoco ad edifici, bruciare auto, distruggere proprietà sono atti distruttivi e non ci sono scuse per questo". Lo ha affermato il presidente Obama. "Il problema non è solo un problema di Ferguson, è un problema dell'America", ha dichiarato. "Se una parte della comunità americana non si sente benvenuta o trattata equamente - ha detto ancora - la cosa mette tutti a rischio".

La decisione dei 12 giurati (9 uomini e 5 donne, tre neri e 9 bianchi) è stata raggiunta dopo settimane di deliberazioni. "E' stata fatta un'indagine completa", ha detto il pm, sottolineando che sono state seguite tutte le procedure.

Il Gran giurì ha deciso dopo aver ascoltato oltre 60 testimoni, esaminato i referti delle autopsia, la deposizione dello stesso agente e vagliato ogni possibile elemento. Inoltre, secondo quanto detto dal pm, molte delle testimonianze si sarebbero rivelate contraddittorie rispetto alle versioni iniziali. McCulloch ha poi criticato i media sostenendo che hanno contribuito a diffondere informazioni non verificate.

La famiglia Brown è distrutta e si affida al loro avvocato per comunicare la delusione. "Siamo profondamente delusi per il fatto che l'assassino di nostro figlio non dovrà rispondere delle sue azioni", si leggeva in un comunicato.

"E' stato un procedimento assolutamente ingiusto, al quale ci opponiamo ad alta voce", ha detto in conferenza stampa il loro legale Benjamin Crump.

Informato della decisione del Gran giurì, Obama si è rivolto ai cittadini di Ferguson e alla nazione intera in un discorso in diretta. "Gli Usa sono un Paese basato sullo Stato di diritto e dobbiamo accettare il fatto che questa è stata una decisione del Gran giurì", ha detto il presidente, esortando ancora una volta i manifestanti a protestare pacificamente.

Il ministro della Giustizia, Eric Holder, ha annunciato che "il dipartimento va avanti con la propria inchiesta sull'uccisione di Brown" per accertare se ci sia stata una eventuale violazione dei diritti civili. "L'indagine federale è stata indipendente da quella locale fin dall'inizio e rimarrà anche ora", ha detto Holder. L'agente Wilson potrebbe in ogni caso dover affrontare una causa civile nel caso i genitori di Brown decidessero di procedere, oltre a un'azione disciplinare.