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Consiglio Ue, fonti: Cameron non chiederà Brexit al prossimo summit

"Non cʼè alcun negoziato senza una richiesta formale da parte della Gran Bretagna"

"E' irrealistico pensare che il premier David Cameron notifichi il recesso della Gran Bretagna al prossimo vertice europeo", quello di martedì a Bruxelles.

Lo rende noto una fonte del Consiglio Ue dopo il referendum sulla Brexit. "Sia chiaro a tutti - aggiunge - che non c'è alcun negoziato senza una notifica formale di avvio delle procedure previste dall'art.50 del Trattato di Lisbona".

Il nodo della tempistica - Al vertice Ue di martedì Cameron si dovrebbe limitare a riferire l'esito del referendum e la situazione in Gran Bretagna. Sulla questione dei tempi, la stessa fonte osserva che "nell'interesse della Ue e del Regno Unito bisogna avviare questa fase rapidamente", ma contemporaneamente fa notare come il voto abbia provocato "una crisi profonda, non solo della leadership conservatrice ma anche nella società britannica, su cui bisogna riflettere".

Tutti i Paesi membri, spiega ancora la fonte, "capiscono che al momento la Gran Bretagna sta attraversando una crisi di non poco conto". Dopo la sconfitta referendaria Cameron ha indicato di voler lasciare la gestione del processo di uscita dall'Ue al suo sucessore, rassegnando le proprie dimissioni che saranno però effettive solo a partire da ottobre: un intervallo di tempo che gli altri leader dell'Ue hanno giudicato inutilmente lungo, invitando Londra a notificare ufficialmente al più presto la propria decisione.

Unione a 27 va avanti determinata e fiduciosa - Fonti Ue, intanto, riferiscono: l'Unione europea a 27 Stati, che si riunirà per la prima volta al prossimo Consiglio Ue, è "determinata" ad andare avanti ed è "fiduciosa". "Rassicuriamo tutti" che il Consiglio ha il pieno controllo della situazione e che non c'è alcun vuoto legale sulle procedure che porteranno all'uscita della Gran Bretagna dall'Ue.