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Catturato "vagito" delle prime stelle, astronomi lo inseguivano da 20 anni

"Eʼ una pietra miliare, che ci aiuterà a capire meglio lʼevoluzione dellʼUniverso", afferma Ettore Carretti, dellʼIstituto di Radioastronomia

Catturato
istockphoto

Era inseguito da oltre 20 anni dagli astronomi di tutto il mondo il "vagito" delle prime stelle catturato dall'antenna radio Edges: "è una pietra miliare, che ci aiuterà a capire meglio l'evoluzione dell'Universo", ha detto Ettore Carretti, dell'Istituto di Radioastronomia dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Bologna.

"Da oltre 20 anni cercavamo un segnale direttamente collegato alla nascita delle prime stelle".

"Ora sappiamo che si sono formate 180 milioni di anni dopo il Big Bang, ponendo fine all'età oscura dell'Universo", spiega. Mettere questo punto fermo "è fondamentale - aggiunge - perché le stelle sono i mattoni dell' Universo".

Per questo lo studio di Nature "è un importante punto di partenza per nuove misure sempre più precise, che ci permetteranno di mappare la nascita delle stelle nelle diverse regioni del cielo, valutando anche la velocità con cui hanno modificato la nebbia di idrogeno che permeava l'Universo primordiale".